11 gennaio 2008 - 11 gennaio 2018: dieci anni con Midda's Chronicles!

Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.


Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!

Scopri subito le Cronache di Midda!

www.middaschronicles.com
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E siamo a... QUATTROMILA!

Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!

Grazie a tutti!

Sean, 18 giugno 2022

mercoledì 22 agosto 2012

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Scena III

(In questa scena venga introdotta una nuova attrice, per il personaggio di cona Kona, che possa dimostrarsi coetanea della protagonista, seppur caratterizzata da connotati che richiamino il volto di sua madre Reja. Stesso colore dei capelli, magari. Oppure medesimo colore degli occhi. O, eventualmente, altri particolari, seppur eventualmente posticci.)
(Entra Kona dalla sinistra del palco, nel mentre in cui, dalla destra, sopraggiunge Ah’Reshia. La prima camminando, e la seconda correndo, esattamente come era uscita pocanzi dal lato sinistro del palco.)
Kona – Ah’Reshia! Eccoti, per gli dei! (Esclama, felice di incontrarla, muovendosi ora anch’ella con passo rapido per abbracciarla.) Non riuscivo a trovarti… dove ti eri cacciata?!
Ah’Reshia – (Ricambiando l’abbraccio offertole.) Stavo facendo due passi qui intorno, entro i confini del cortile del palazzo. (Si giustifica, con maggiore desiderio di onestà di quanto mai non potrebbe desiderar provare verso alcun altro, se non verso quella sorella di latte.) Non temere: non sono andata a caccia di nuovi antagonisti, per sfogare la mia indole guerriera!
Kona – E’ proprio per questo che ti stavo cercando… (Afferma, con tono entusiasta.) Non immagini cosa è appena arrivato per noi! (Soggiunge, estraendo dalle pieghe dell’abito, da una tasca nascosta, un rotolo di pergamena ancora sigillato da un’apposita ceralacca.)
Ah’Reshia – No! (Grida soffocata, portando con emozione viva e trasparente entrambe le mani innanzi alla propria bocca.) Non sarà…?!
Kona – Esattamente! (Annuisce ripetutamente, avendo ben inteso le ragioni dell’emozione dell’altra.) Sono le ultime cronache delle incredibili avventure di Midda Bontor di Kofreya! (Conferma, porgendole la pergamena, con fare ora addirittura solenne.)
Ah’Reshia – Sì! (Quasi isterica per la gioia, afferrando la pergamena e iniziando a saltellare, felice come una bambina innanzi al dono più desiderato.)
Kona – Sì! (Confermi, in un lungo ululato congiunto, saltellando anch’ella insieme all’altra.)
Ah’Reshia – Erano quasi tre mesi che non ricevevamo più nulla! (Cerca di calmarsi, passando la pergamena ripetutamente da una mano all’altra, mentre di volta in volta la mano libera strofina il palmo contro il vestito, ad asciugarle dal sudore dell’emozione.)
Kona – Evidentemente ha avuto molto da fare in questi ultimi tre mesi… (Tenta di giustificare la loro eroina, quasi contrariata dalla critica mossale da parte della sorella di latte.) Avanti… leggila, dai! (La invita poi, con fare insistente.) E’ una tortura non sapersi arrangiare in questi casi, per gente non istruita mio pari! (Si lamenta, provando solo in questo frangente vergogna della propria ignoranza, non avendo ovviamente la stessa formazione dell’interlocutrice.)
Ah’Reshia – Ora la apro… ora la apro. (Conferma annuendo, e guardando con dolcezza l’amica, intimamente triste per la condizione di analfabetismo purtroppo impostole.) E’ stato crudele, da parte di mio padre, averti proibito di imparare a leggere e a scrivere insieme a me… (Sospira, scuotendo il capo nel mentre in cui lei agili dita infrangono la ceralacca.)
Kona – La conosci la sua politica: ai servi non deve essere concesso nulla di più di un letto in cui dormire e di un piatto in cui mangiare. (Rammenta, senza reale senso di disagio nel dichiararsi una serva, qual, a tutti gli effetti, è, malgrado la stretta amicizia con la principessa.) Magari, un giorno, tu potrai cambiare questa regola… ma fino ad allora, sarai costretta a leggere per me. Sempre che non ti sia di peso… (Soggiunge, timorosa per un’eventuali conferma, in tal senso, da parte sua.)
Ah’Reshia – Non dire scempiaggini, sorella! (Nega vigorosamente Ah’Reshia, spingendosi ora in avanti a schioccarle un bacio sulle labbra, con dolce affetto, senza malizie sottintese.) Tu sei l’unica amica che gli dei mi hanno concesso, e sei, del resto, quanto mai avrei potuto pregare di godere della presenza al mio fianco. (Le conferma, per tranquillizzarla.) Senza di te, non c’è dubbio, impazzirei. E un giorno, prego continuamente, spero di poterti ritrovare al mio fianco non più come serva, ma come cognata. (Sorride, strizzando l’occhio sinistro verso di lei, con fare complice.)
Kona – Ah’Reshia! (Esclami, arrossendo violentemente e improvvisamente, per le parole da lei appena pronunciate.) Io… io…
Ah’Reshia – Tu sei innamorata cotta di mio cugino e mi stupisco continuamente di come, malgrado tutta la sua intelligenza, lui sia l’unico a non averlo ancora compreso entro queste mura! (Asserisce sincera, priva di toni canzonatori qual pur potrebbero contraddistinguerla in questo momento.) Non sai quanto sarei felice di vederti felicemente sposata a lui, e libera, finalmente, dal giogo che una stupida organizzazione a caste sembra volerci insistentemente imporre!
Kona – Non dire così… (China il capo, imbarazzata.) Lo sai che non sarà mai possibile qualcosa del genere. (Scuote la testa, quasi infastidita da tale verità.) Probabilmente Mu'Rehin non è neppure a conoscenza della mia esistenza… figurati se potrebbe mai compromettere il proprio retaggio per una serva figlia di servi, qual io sono.
Ah’Reshia – Non pregiudicare in questo modo mio cugino, Kona. (Sorride, dispiegando la pergamena con movimenti lenti, quasi delicati.) E’ sangue del mio sangue e così come io mi sono innamorata perdutamente di te, sono certa che anche lui non sarà da meno…
Kona – Innamorata…?! (Esita, non comprendendo l’accezione di quelle parole.)
Ah’Reshia – Sei mia sorella, no? (Minimizza l’altra.) E come tale io ti amo, più della mia stessa vita!
(Un primo momento di silenzio cali fra le due giovani donne, a confronto ognuna con i propri pensieri e i propri sentimenti. Solo dopo un attimo di chiaro turbamento, felice turbamento, sia Kona a ritrovare voce, cercando di deviare l’argomento verso temi meno personali.)
Kona – Allora… (Riprende parola.) Dove è finita, questa volta, la nostra eroina?! (Indicando la pergamena.)
Ah’Reshia – Ella non si farebbe mai intimidire all’idea di rapportarsi con un nobile, se solo ne avesse desiderio. (Cerca di insistere, non volendo che la sorella rifiuti l’idea di una relazione con suo cugino.) Lo sai, vero?! (Ammicca, quasi in ciò buttando in giuoco quella provocazione, non volendo imporre eccessivo disagio sull’altra.)
Kona – Dai… leggi! (Protesta, avvicinandosi a lei e volgendo lo sguardo verso la pergamena, quasi potesse in ciò leggere ella stessa in luogo all’omissione della compagna.) Dove è andata questa volta?! Quali pericoli ha affrontato? (Questiona, in ovvio riferimento a Midda Bontor.) Immagino che, come minimo, abbia affrontato dei giganti figli di Gau’Rol! O le streghe loro genitrici…
Ah’Reshia – Io invece credo che abbia combattuto contro un intero esercito, per il recupero di una preziosa reliquia caduta nelle mani di un signore rivale al suo mecenate, lord Brote! (Asserisce, con tono convinto.) E ci sarà di che entusiasmarsi!
Kona – Non dirmi che hai già sbirciato e mi stia anticipando la storia! (Si prepara a colpirla con un pugno giocoso sul braccio, se solo si confermasse tale eventualità.)
Ah’Reshia – E tu hai sbirciato…?! (Replica con tono divertito.)
Kona – Neppure se volessi! (Risponde, sempre con il pugno pronto.) Allora, mi hai rovinato la sorpresa anche oggi?!
Ah’Reshia – Ma no! (Scuote il capo.) Dai… non lo farei mai e lo sai.
Kona – Sì, certo, come le altre otto volte. (Sospira, abbassando il pugno e rassegnandosi a qualunque sviluppo, anche a suo sfavore.)
Ah’Reshia – Se stai buona, inizio a leggere. Così vedrai che non ti ho anticipato nulla.
Kona – E leggi! (La invita, impaziente.)
Ah’Reshia – D’accordo… (Annuisce sorridendo.) Vado a iniziare…

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