Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.
Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!
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www.middaschronicles.com
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E siamo a... QUATTROMILA!
Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!
Grazie a tutti!
Sean, 18 giugno 2022
Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!
Grazie a tutti!
Sean, 18 giugno 2022
mercoledì 27 novembre 2019
3107
Avventura
060 - La resa dei conti
Nel confronto con la necessità di controllo di un vasto domino interplanetario, l’omni-governo di Loicare avrebbe avuto a dover essere riconosciuto, invero, decisamente più contenuto nella propria formazione rispetto a quanto mai ci si sarebbe potuti attendere, e a quanto mai, in particolare, Midda o Be’Sihl avrebbero mai potuto attendersi. Provenendo da un mondo estremamente frammentato nella propria composizione politica, con tre grandi continenti, una miriade di regni autonomi e sovente in conflitto gli uni con gli altri, e, ancora, all’interno di tali stessi regni, provincie feudali soventi sì indipendenti le une dalle altre da risultare prossime alla sostanza di un’ulteriore frammentazione; l’idea che non soltanto un pianeta, ma, addirittura, molteplici sistemi stellari potessero fare capo a un’unica autorità centrale, e, nella fattispecie, l’autorità dell’omni-governo, non avrebbe potuto ovviare a disorientare i due, suggerendo un livello di potere, un livello di controllo, estraneo a qualunque possibilità di concreta comprensione.
All’atto pratico, comunque, e per come Pitra Zafral aveva avuto ben occasione di spiegare loro, anche l’omni-governo non avrebbe avuto a dover essere frainteso qual sì onnisciente né, tantomeno, onnipresente, da potersi permettere di agire in solitudine, ragione per la quale, se pur quella sera, lì presenti, avrebbero avuto a dover essere riconosciuti quasi tutti i membri più autorevoli dell’omni-governo stesso, laddove anche, ipoteticamente, fossero lì tutti morti in conseguenza a un’improbabile operazione terroristica, Loicare non sarebbe assolutamente precipitata nell’anarchia: ogni pianeta, infatti, avrebbe avuto a doversi veder guidato da un proprio governo locale, facente sì riferimento all’omni-governo e dall’omni-governo avendo comunque a dover dipendere e, ciò non di meno, affrontando la gestione quotidiana della politica locale con una certa autonomia, con una certa indipendenza, non dissimile, volendo, dall’idea di sovrano e di feudatari più consueta per la donna guerriero e per il suo amato. Paradossalmente, addirittura, anche la stessa Loicare, o, per meglio dire, il sesto pianeta del sistema di Loicare, comunemente definito a sua volta, per comodità, qual Loicare, in virtù dell’importanza e della fama dello stesso in quanto centro di un tanto vasto dominio interplanetario, avrebbe avuto a dover essere guidata, nelle questioni locali, da un proprio governo, e da un governo autonomo rispetto all’omni-governo. Un governo che, nella fattispecie di quell’evento mondano, non avrebbe avuto a dover essere lì riconosciuto qual presente, avendo quella particolare occasione, per antica tradizione, a essere riservato, per l’appunto, all’omni-governo.
Soltanto sedici persone, in ciò, avrebbero avuto a dover essere riconosciute quali effettivamente presenti ai vertici dell’omni-governo. Sedici persone a loro volta affiancate da un’ampia schiera di secondi al comando, di segretari, di impiegati di varia natura, e, soprattutto, aventi alle proprie spalle un’Assemblea Legislativa costituita da più di un migliaio di altre teste, e di teste provenienti, invero, dall’intero dominio di Loicare, a rappresentanza degli interessi di tutte le parti coinvolte, di tutti i pianeti parte di quell’invincibile potenza. Scendendo maggiormente nel dettaglio, delle sedici persone al comando, quindici avrebbero avuto a dover essere riconosciute quali a capo di altrettante competenze, fra le quali l’Economia, la Guerra, la Giustizia, il Lavoro, l’Istruzione e così via dicendo; e una sedicesima persona avrebbe avuto a dover essere riconosciuta qual sovrintendere il coordinamento e il confronto fra tutte le altre, nell’altisonante ruolo di Reggente. Per ogni singola competenza delle quindici entro le quali avrebbe avuto a dover essere distinto l’intero operato dell’omni-governo, quindi, tre persone per ogni pianeta avrebbero avuto a dover essere riconosciute quali presenti all’interno dell’Assemblea Legislativa, operando in maniera coordinata per competenza, ma autonoma fra una competenza e l’altra, avendo qual unica garanzia di efficace interazione quella loro riconosciuta dall’azione del Reggente: ove questi non si fosse dimostrato all’altezza del proprio ruolo, troppo facile sarebbe stato per il Sovrintendente all’Economia, per esempio, compiere scelte assolutamente razionali dal proprio personalissimo punto di vista e, magari, in tal senso, pienamente supportate dalla relativa quota dell’Assemblea Legislativa, ciò non di meno operando, anche senza malizia, in spiacevole opposizione agli interessi del Sovrintendente al Lavoro, e agli interessi del proprio quindicesimo dell’Assemblea Legislativa stessa.
Alla luce di tutto ciò, quindi, proprio il Reggente avrebbe avuto a dover essere riconosciuto qual il candidato ideale a essere posto sotto il dominio della regina Anmel Mal Toise, per quanto, forse, eccessivamente stereotipata avrebbe avuto a dover essere considerata una simile scelta, e una scelta, allor, per lei, contraddistinta da una forte possibilità di essere, in tal senso, scoperta. Ma nel considerare quanto Pitra ignorava, e quanto altresì Midda e Be’Sihl ben sapevano nel merito dei precedenti della stessa Anmel, e di quei precedenti che l’avevano veduta scegliere puntualmente le persone ai vertici della scala gerarchica per la propria ascesa al potere, fra le quali la stessa Nissa Bontor, già regina della nazione pirata dell’isola di Rogautt; per quanto banale anche l’ipotesi rappresentata da una presa di controllo del Reggente non avrebbe avuto a dover essere sì banalizzata nel proprio valore… anzi. Ragione per la quale, in quella serata, proprio l’incontro con il Reggente avrebbe avuto a dover essere giudicato, comunque, l’impegno più critico nella propria possibilità di occorrenza e, ciò non di meno, quello a cui, allora, non avrebbero avuto a dover rinunciare in quella propria, particolare missione.
« Alla fine, dei sedici vertici dell’omni-governo, questa sera sono qui presenti soltanto nove. » puntualizzò Pitra, il quale, malgrado la spiacevole parentesi con Nikta, non si era concesso occasione di sì completa distrazione durante la prima metà della serata e, ancor prima che all’opera, aveva prestato interesse alle presenze all’interno del grande palco centrale, censendo in tal modo i membri dell’omni-governo lì presenti, allo scopo di meglio pianificare quanto avrebbero quindi avuto a dover compiere « Mancano, nel dettaglio, gli Interni, la Sicurezza Interna, il Commercio, la Salute, l’Energia, e l’Economia. Fra tutti, se vogliamo, i due più rilevanti avrebbero potuto essere Interni e Economia… ma, per questa sera ne dovremo fare a meno. » sancì, storcendo appena le labbra verso il basso.
« Beh… ci restano sicuramente il Reggente e il Sovrintendente alla Guerra. » suggerì Midda, cercando di fare mente locale sulla composizione dell’omni-governo e di indicare, in ciò, le persone di maggior potenziale interesse nella loro ricerca.
« Non escludiamo neppure la Giustizia e gli Esteri. » sottolineò Be’Sihl, accanto all’amata, a evidenziare l’importanza di tali, altri due ruoli, e tali ruoli che, in effetti, avrebbero avuto a doversi riservare quella potenziale ragione d’attrattiva per Anmel.
« Personalmente non escluderei nessuno… » confermò l’accusatore, annuendo appena « Vediamo quanto riusciamo a ottimizzare il poco tempo che abbiamo. » propose, non volendo porre limiti alla Provvidenza e, ciò non di meno, non potendo neppure dimenticare quanto scarso avrebbe avuto a dover essere inteso proprio il fattore temporale, soprattutto a confronto con la bolgia di persone che avrebbero affollato il ridotto e, al pari loro, seppur per ragioni differenti, certamente non avrebbero mancato di cercare un’occasione di confronto con l’omni-governo, approfittando di quella serata proprio in tal senso, per quell’occasione tutt’altro che consueta nella propria occorrenza « E, Rawn, per favore, questa volta evita particolari eccessi di esuberanza… » domandò verso la donna, non dimentico degli abbracci precedenti.
« E’ una parola… » sbuffò l’ex-mercenaria, scuotendo appena il capo « Non dimenticarti che, per quanto in questo momento non appaia evidente, la mia destra non è propriamente quella delicata manina che potrebbero attendersi… e non vogliamo, vero, che durante una stretta di mano qualcuno possa rendersi conto della cosa… » precisò, a porre l’attenzione su quel piccolo, e pur non trascurabile dettaglio, che pur tutti avevano trascurato nell’organizzare quella serata e nel pianificare quanto, allora, sarebbe dovuto avvenire « Accidenti a voi e ai vostri saluti. » soggiunse, non dimentica, piuttosto, del ben diverso genere di approcci propri della tradizione del suo mondo, e approcci che, per oltre vent’anni della sua vita, e della sua vita priva di un braccio, non le avevano pur mai riservato particolari ragioni di problema.
« Penseremo anche a quello… » commentò Pitra, ben trattenendo quella naturale imprecazione, a proprio stesso discapito, per non aver prestato attenzione a un tale particolare, e a un tale particolare che, allora, avrebbe potuto essere per loro decisamente controproducente « … per intanto preparatevi a incontrare il mio capo. » concluse, indicando con un cenno della testa la persona verso la quale, facendosi largo fra la folla, stavano allor dirigendosi con passo quieto ma deciso.
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