11 gennaio 2008 - 11 gennaio 2018: dieci anni con Midda's Chronicles!

Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.


Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!

Scopri subito le Cronache di Midda!

www.middaschronicles.com
il Diario - l'Arte

News & Comunicazioni

E siamo a... QUATTROMILA!

Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!

Grazie a tutti!

Sean, 18 giugno 2022

mercoledì 29 aprile 2020

3261


« Che alternative ci sono offerte…?! » domandò la Figlia di Marr’Mahew, arretrata rispetto alle compagne e, in ciò, impedita a poter prendere visione della situazione in maniera diretta, dovendo, in tal senso, fare affidamento soltanto sulle informazioni a lei concesse dalle proprie amiche o, per maggior precisione, dalla giovane donna rettile, la quale, meglio di chiunque altro, avrebbe potuto esprimere una valutazione specifica a tal riguardo.
« Da un lato credo si vada alle fogne, restando praticamente al livello attuale. » dichiarò l’altra, così interrogata, sospingendosi appena in avanti nell’una e nell’altra direzione al fine di meglio elaborare le informazioni concessele dai propri sensi « Dall’altro si scende, seguendo il pozzo. Ma non mi chiedere ancora per quanto… evidentemente la particolare conformazione di questo luogo sta disorientando anche me. » precisò, sebbene, in fondo, non credesse di aver sbagliato nella propria precedente valutazione nel merito della profondità di quel posto.
« Le fogne non ci interessano… qualunque altra cosa, sì. » sancì Duva, prendendo posizione non tanto per una qualche particolare cognizione di causa in tal senso, ma soltanto nella volontà di ovviare all’incontro con le fogne, e a quell’incontro che già tanto a lungo avevano posticipato e che, in ciò, sarebbe stata ben lieta di continuare a rinviare.
« In effetti concordo. » annuì Midda, a sostegno della posizione assunta dall’amica, e da quella posizione forse animata dagli intenti sbagliati e, ciò non di meno, espressa nella direzione più corretta « Ammesso che la spada di Kila sia nascosta, effettivamente, qui sotto, di certo non sarà stata celata all’interno delle fogne, ma in un livello inferiore a esse, e un livello di cui, evidentemente, la città ha perso memoria… »
« O forse ha voluto perdere memoria. » puntualizzò Lys’sh, ben poco convinta dall’eventualità che, effettivamente, un simile tesoro, una tanto importante reliquia, potesse essere lì sotto celata nell’indifferenza più completa della gente… salvo, poi, aver visto una tanto chiara informazione a tal riguardo attraversare addirittura i confini stessi di quel regno per giungere, sino a loro, nel cuore di Kriarya « Siamo tutte consapevoli, vero, che potrebbe trattarsi semplicemente di una trappola…?! »
« Una trappola sola…? » sorrise l’Ucciditrice di Dei, scuotendo il capo « Quella sì che sarebbe una sorpresa! In effetti mi aspetto molto di più a protezione di qualcosa di importante come l’arma che cerchiamo. »
« D’accordo… d’accordo. » annuì passivamente Lys’sh, accettando di offri fiducia all’esperienza della propria amica in tal senso « Comunque sia… entrambi i passaggi sono chiusi. Quello verso le fogne da una grata simile a quella che hai già tanto deliziosamente divelto in cima alle scale, l’altra da una solida porta… apparentemente in metallo. » commentò, per poi provare a bussare con la destra su tale superficie, ottenendo conferma di ciò « … sì, è proprio metallo! »
« Questo potrebbe essere un problema. » osservò Duva, voltandosi appena in direzione dell’amica alle sue spalle e verificando quanto, nelle dimensioni particolarmente ridotte di quel corridoio, non vi potesse essere alcuna occasione per lei di riuscire ad avanzare e ad avanzare superando lei, superando Lys’sh e arrivando, in ciò, sino alla porta.
« Già. » confermò Midda, comprendendo il senso delle parole di Duva e condividendolo « Descrivetemela… come è fatta? »
« E’ una porta… » aggrottò la fronte l’altra, poco convinta da quella richiesta.
« E’ rettangolare. » precisò meglio la donna rettile, cercando di soddisfare ancora una volta l’amica « Non vedo né serrature, né chiavistelli. E, in effetti, neppure i cardini… » commentò, riponendo estemporaneamente i due pugnali e percorrendo allora, per maggiore dettaglio, l’intera cornice della porta con le mani, ad assicurarsi di non star perdendo alcun particolare importante in tal senso.
« Confermo. » annuì allora Duva, quasi a correggere la propria forse superficiale, forse troppo precipitosa, valutazione precedente.
« Significa che è si dovrebbe aprire spingendola. E che è stata chiusa dall’interno. » analizzò quindi la donna dagli occhi color del ghiaccio e dai capelli color del fuoco « Questo suggerirebbe, però, che vi possa essere un’altra uscita da qualunque luogo sia lì dietro nascosto… »
« … o che l’ultima persona ad aver chiuso la porta sia rimasto lì dentro a morire. » suggerì l’altra, con macabra ironia, in quello che avrebbe voluto essere soltanto uno scherzo e che, ciò non di meno, ancora voltandosi verso Midda, ebbe a intuire non stesse venendo considerato propriamente tale dalla medesima, per così come una smorfia sul suo viso non avrebbe potuto mancare di palesare « No. Stai scherzando, vero…?! »
« Chi può dirlo?! » si strinse fra le spalle la prima, non confermando, né escludendo, la cosa « Se si tratta di custodire una reliquia così importante, nulla può essere banalmente escluso a priori… »
« … maledetti fanatici... » commentò quindi Duva, con storcendo le labbra verso il basso e scuotendo appena il capo a condannare chiunque avesse potuto concepire una soluzione simile.
« Idee su come aprirla…?! » questionò tuttavia Lys’sh, tentando di riportare l’attenzione al problema principale « Non possiamo restare qui a campeggiare per il resto della nottata… o quel disgraziato ti morirà addosso. » suggerì, a dimostrare di non essersi dimenticata del quarto, ignaro membro della loro comitiva, il cui cuore batteva sempre più faticosamente nel di lui petto.

Se soltanto fosse stata lei, lì davanti, forse la Campionessa di Kriarya avrebbe potuto provare a sfondare la porta a pugni, laddove, in fondo, non sarebbe stata certamente né la prima, né l’ultima porta, e porta metallica, che il suo destro in lucente metallo cromato avrebbe tanto brutalmente violato. Ma da lì dietro, da una posizione nella quale, a stento, riuscita a distinguere la presenza di Lys’sh davanti a Duva, difficile sarebbe stato pensare di intervenire.

« Forse è il caso di tornare indietro e scambiarci di posizione… » suggerì quindi, ben poco convinta, ella stessa, della fattibilità di un tale proposito, e di un tale proposito che avrebbe visto sprecare molto tempo, più di quanto non avrebbero potuto permettersi di fare.
« … forse no. » escluse tuttavia Duva, piegando appena il capo di lato, e piegandolo in direzione della piccola finestrella fra lei e Lys’sh, e quella piccola finestrella appena sufficiente a permetterle di spingere, al di fuori della medesima, il proprio capo o la loro lanterna, ma non entrambe insieme « Se anche più in basso queste finestrelle continuassero, forse una di noi potrebbe riuscire ad accedere per un diverso percorso all’altra parte della porta, e aprirla dall’interno. »
« Chissà perché, ma credo che tu stia riferendoti a me! » aggrottò appena la fronte Lys’sh, avvicinandosi a sua volta a quel pertugio, per prendere confidenza con il medesimo.
« Nessun umano adulto potrebbe passare da questo buco… » annuì allora l’altra, a conferma del corretto intendimento da parte dell’amica sororale.
« … ergo è una fortuna che io non sia umana. » sospirò la prima, accennando il proprio personale corrispettivo di un sorriso, e di un sorriso tirato a confronto con tutto quello « Comunque sì… potrei tentare. » confermò poi, valutando quello stretto spazio qual comunque sufficiente per lei.
« Credo sia meglio tornare indietro. » insistette tuttavia Midda, reinserendosi nuovamente nella questione in analisi e riportando in auge la propria ipotesi iniziale, e quell’ipotesi allor improvvisamente più accattivante… e certamente più accattivante rispetto alle alternative « Non sappiamo neppure se ci sia effettivamente una finestrella dall’altra parte… né qual genere di pericoli tu potrai mai ritrovarti ad affrontare, e ad affrontare da sola, ammesso ma non concesso che tu non abbia prima a perdere la presa e a misurare in altezza l’effettiva profondità di questo dannato pozzo. » suggerì, dimostrando chiara premura per le sorti della propria amica, e per quelle sorti che non desiderava mettere a rischio con così tanta banalità.

Nessun commento: