Al di là di quel battibecco, e dell’apparente distrazione che da esso avrebbe potuto conseguire per tutti loro, i cinque avrebbero avuto a doversi riconoscere assolutamente concentrati sugli eventi correnti, e sulla carica di quei mostri, mantenendo salda la propria posizione fino all’ultimo e, in effetti, sfruttando quelle chiacchiere come placebo per l’eventuale tensione che altrimenti avrebbe potuto crescere in loro a confronto con tutto ciò.
Così, quando meno di tre piedi ebbe a separarli da quelle creature, e quando il calore dei loro corpi di fuoco ebbe a iniziare a raggiungerli, facendo comprendere quanto quelle fiamme non avessero a potersi fraintendere di natura meramente ornamentale, i cinque si proposero ancora saldi sulle proprie posizioni, nulla lasciando intendere di una qualche risoluzione difensiva o controffensiva a discapito di quella carica, e di quella carica che avrebbe allor avuto a distruggerli se solo li avesse raggiungi con l’impeto della quale si stava offrendo animata.
« Sai… è per questo tuo squisito realismo che ti preferisco a Midda. » osservò Howe, ritrovandosi in effetti più vicino alle posizioni pessimiste di Maddie che a quelle ostinatamente ottimiste di Midda, soprattutto in frangenti simili a quello.
E solo quando ormai l’impatto avrebbe avuto a doversi intendere ineluttabile, essi agirono, e agirono all’unisono, senza necessità di proferir ulteriore verbo, senza bisogno di coordinarsi in maniera palese, avendo ormai maturato, grazie alla propria continua collaborazione, un’intesa assoluta, e quell’intesa allor necessaria per essere in grado di reagire come un sol uomo a fronte di quell’offensiva, balzando a cercare riparo dietro i due sarcofagi a loro più prossimi, sulla destra, per Howe e Maddie, e sulla sinistra, per H’Anel, M’Eu e Be’Wahr.
Ai due cani di fuoco, quindi, non poté restare altra possibilità che andare a sbattere contro la parete innanzi alla loro traiettoria, con impeto tale da far tremare l’intera stanza, confermando quanto pericoloso sarebbe stato un eventuale impatto degli stessi contro di loro.
« Sicuri di voler continuare alla spera in Dio?!... » cercò conferma Maddie, da dietro il sarcofago di pietra, nel confrontarsi con poca convinzione con gli effetti di quella prima carica, e di quella prima carica che avrebbe potuto avere a ucciderli.
« Dipende dal dio… » puntualizzò Howe, stringendosi appena fra le spalle, con noncuranza, non cogliendo, ovviamente, la sfumatura figurata di quella frase e interpretandola in maniera letteraria « Anche se, personalmente, eviterei di fare troppo affidamento su qualunque dio o dea: generalmente non hanno a interessarsi particolarmente del destino di noi mortali, se non per darci il tormento. »
Per nulla sfiduciati da quell’insuccesso, i due cani di fuoco ebbero subito a riprendersi e a tornare sui propri passi, per rincorrere quei due gruppi di prede. Gruppi di prede che, ovviamente, non ebbero a restare immobili, in quieta attesa dell’ineluttabile, ma ebbero ad agire, e a reagire, con forza contro di loro, spingendo di prepotenza i pesanti coperchi dei due sarcofagi nella loro direzione, se non per travolgerli, quantomeno per ostacolarne i movimenti, con buona pace dell’eventualità di poter in tal maniera a liberare degli zombie precedentemente racchiusi lì dentro: anche ove, infatti, dei non morti fossero stati posti in circolazione, difficilmente avrebbero avuto a potersi coordinare con i due cani di fuoco, ragione per la quale, alla fine, l’entropia da loro scatenata avrebbe avuto a poter volgere a loro vantaggio.
Ma se i due pesanti coperchi, così proiettati contro i due cani di fuoco, non mancarono di fungere da ostacolo per il progredire degli stessi, dall’interno dei grossi sarcofagi di pietra non ebbero allor a fuoriuscire dei non morti, nel ridefinire in effetti la natura di quelle stesse casse di pietra non qual sarcofagi, quanto e piuttosto qual delle arche. E delle arche all’interno delle quali erano lì custoditi dei tesori, il luccichio dei quali ebbe subito a risplendere a confronto tanto con la luminescenza violacea delle pietre appese al collo dei cinque, quanto con le fiamme delle due creature di fuoco.
« Oh… questa sì che è una bella sorpresa! » esclamò H’Anel, aggrottando la fronte innanzi a quei tesori, e quei tesori il censimento dei quali non sarebbe sicuramente stato possibile nell’immediato « Una di quelle sorprese che non capitano tutti i giorni! »
« Concordo! » confermò Howe, ritrovandosi in tutto e per tutto allineato con quell’opinione, salvo non potersi concedere alcuna distrazione a confronto con le creature loro astanti, e quelle creature che, schivati i due pesanti coperchi di pietra, stavano già tentando un nuovo balzo in loro contrasto.
Una nuova ritirata vide così i cinque avventurieri spostarsi a un’altra coppia di sarcofagi, anzi, di arche, sempre parallele sui due fronti della stanza. E, ancora una volta, vide i pesanti coperchi delle stesse essere faticosamente proiettati contro i due mostri, nella speranza di riuscire, ora, a travolgerli.
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