Se poche settimane prima qualcuno fosse andato da Pemir, e dalla Pemir che viveva ancora intrappolata nella realtà celata all’interno di quella realtà, e lì ripiegata dai poteri della regina Anmel Mal Toise al solo scopo di imprigionare il proprio mai amato figlio Desmair, quella realtà dove Pemir, al pari di tutte le proprie sorellastre e di tutti i propri fratellastri, era nata e cresciuta, e lì fosse andato da lei per dirle che poche settimane più tardi ella non soltanto si sarebbe ritrovata a vivere nel mondo esterno al proprio, ma, addirittura, a vivere lì insieme a tutte le proprie sorellastre sotto l’ala protettiva dell’Ultima Moglie, riservandosi persino la possibilità di essere addestrata all’arte della guerra dalla medesima Ultima Moglie e di vivere delle avventure al suo fianco; ovviamente ella sarebbe scoppiata a ridere, trovando quelle parole tanto divertenti quanto irrealistiche. Se poi, a margine di ciò, quell’ipotetico qualcuno avesse suggerito come, addirittura, ella si sarebbe ritrovata a doversi scontrare prima con delle creature capaci di tramutare la carne in pietra, e poi con creature la cui carne altro non avrebbe avuto a dover essere intesa essere se non pietra, accompagnata in tal sfida da una non morta simile a Nissa, dotata di intelletto e di autodeterminazione, e, ciò non di meno, del tutto incapace a provare qualunque genere di patimento; beh... a quel punto ella avrebbe avuto forse e addirittura ad arrabbiarsi con tale, supposto, interlocutore, dicendogli di impegnarsi a inventare delle panzane più credibili rispetto a quelle.
Tuttavia nulla di tutto ciò avrebbe avuto a dover essere giudicato una panzana. E, anzi, tutto ciò avrebbe avuto a dover essere riconosciuto qual la propria nuova realtà quotidiana.
Una realtà quotidiana che, dopo aver visto la stessa Pemir, solo poche ore prima, ritrovarsi a essere pietrificata, salvo, fortunatamente, avere a scoprire che il sangue di suo padre non avrebbe avuto a doversi fraintendere qual contraddistinto soltanto da elementi negativi; la stava vedendo ora tentare di elaborare una tattica utile a sconfiggere quelle statue di pietra animate, e quelle statue di pietra che, spiacevole ad ammettersi, stavano imponendo loro più difficoltà di quanta non avrebbe voluto ammettere.
Alla fine, però, grazie al sostegno della Figlia di Marr’Mahew, la giusta soluzione riuscì a delinearsi, e a condurle alla vittoria nel momento in cui la violenza dell’attacco del falso Be’Sihl ebbe a scaricarsi contro il proprio falso rapitore e viceversa, costringendoli entrambi a ridursi in frammenti scomposti. E la chiave di volta per conseguire tale risultato non ebbe a essere né qualche e sicuramente controproducente tattica basata sul sacrificio suo o di Nissa, quanto e piuttosto, e per così come suggerito dalla stessa donna guerriero sua maestra d’arme, una tattica basata sul presupposto che entrambe avrebbero potuto allor morire e morire definitivamente, come delle comuni mortali, affinché i loro movimenti non avessero a essere motivati da un qualche autolesionismo, quanto e piuttosto rivolti all’autoconservazione.
Così, prima costringendo i loro antagonisti a separarsi e a ingaggiare singolar tenzone su due fronti separati, e poi avendo a coordinarsi tacitamente nei reciproci movimenti in misura utile da guidarli né più, né meno, là dove avrebbero dovuto essere guidati, Pemir e Nissa ebbero a condurre cavalli e cavalieri di pietra a rivolgere la propria violenza l’uno verso l’altro, definendo in maniera non rapida, non semplice, e pur alfine efficace, la conclusione di quel conflitto.
« Ecco fatto! » si complimentò l’Ucciditrice di Dei, passando poi in rassegna i vari frammenti di quei corpo distrutti, e i frammenti più grandi che ancora avrebbero potuto rappresentare per loro un problema, e andandoli a frantumare del tutto con il proprio arto destro, in pochi colpi ben assestati « Brave! Entrambe brave! Complimenti davvero! » ribadì ed esplicitò il concetto, annuendo verso le proprie due compagne d’arme « E non siete neppure morte o ferite troppo gravemente. » sottolineò, con palese soddisfazione a tal riguardo « Ora torniamo a Kriarya... » concluse, dirigendosi verso il proprio cavallo, dispesosi qualche decina di piedi più in là, nell’intento di tradurre immediatamente in realtà tale proposito.
« ... come?! » esclamò Nissa, sgranando gli occhi « E’ Be’Sihl...?! »
« Be’Sihl è nelle mani di Anmel Mal Toise. » sancì allora ella, fermandosi e voltandosi verso la propria gemella, per concederle la spiegazione da lei desiderata.
« Ma non l’avevi sconfitta...? » esitò l’altra, non conoscendo, in verità, i dettagli della cosa ma sapendo che, in linea generale, quello avrebbe dovuto avere a considerarsi un capitolo chiuso, per loro fortuna.
« Una sì. L’altra non ancora... » scosse il capo la Figlia di Marr’Mahew, in un’affermazione che, era consapevole, non avrebbe avuto immediatamente a trovare riscontro « Madailéin Mont-d'Orb, del resto, è ancora qui con noi non perché siamo persone simpatiche... ma perché ha giurato di avere a chiudere la questione con colei che ha ucciso la “sua” Midda Bontor, la maestra d’arme che, per prima, le ha salvato la vita dagli attacchi di quest’altra Anmel. » sottolineò, in parole che non avrebbero avuto a doversi fraintendere come nulla di straordinario, e pur sottolineando una realtà forse non quotidianamente palese, soprattutto là dove, malgrado tutti gli sforzi posti da Maddie negli ultimi tempi, di quell’Anmel non avrebbe avuto a doversi più riconoscere traccia in circolazione da parecchio tempo.
« E come fai a essere certa che si tratti di lei...? » domandò Pemir, cercando di star dietro al discorso, e a quel discorso per lei, altresì, inedito, e che stava suggerendo la presenza di una qualche versione alternativa di sua nonna in circolazione per quel mondo... della stessa nonna che aveva condannato suo padre e tutta la di lui progenie a marcire per l’eternità in quella stessa realtà avvelenata nella quale ella era nata e cresciuta.
« La certezza non la posso avere. Ma un certo margine di confidenza a tal riguardo sì, nel considerare, soprattutto, come in passato fosse stata soltanto Anmel a dimostrare di possedere potere sufficiente per dar vita a delle gargolle. » esplicitò, storcendo le labbra verso il basso in segno di chiara disapprovazione per ciò « Quindi: o c’è un nuovo stregone in circolazione con potere sufficiente a generare delle gargolle... e un nuovo stregone che, guarda caso, ha preso di mira proprio la sottoscritta... oppure Anmel Mal Toise, l’altra Anmel Mal Toise, ha deciso finalmente di fare la propria mossa e di dichiararci apertamente guerra, rapendo Be’Sihl. » spiegò, scuotendo appena il capo « Mossa, per inciso, tutt’altro che originale, là dove anche la “prima” Anmel Mal Toise aveva agito in questa stessa maniera non appena Be’S e io siamo giunti fra le stelle del firmamento... »
« Quindi Anmel ha trovato un nuovo corpo ospite...? » esitò Nissa, per nulla entusiasta a quel pensiero, ben ricordando le conseguenze di quando Anmel era finita in lei, conseguenze che avevano condotto drammaticamente alla morte di suo figlio Leas.
« E’ probabile... non che manchino possibilità qui in circolazione. » confermò la donna guerriero, riprendendo a muoversi in direzione del proprio cavallo « E dal momento che non possiamo essere certi di chi sia, o di dove abbia potuto condurre Be’Sihl, non possiamo neppure escludere che, in realtà, non si sia mai mossa da Kriarya... o, per lo meno, non si sia mai mossa da Kriarya almeno fino a quando non abbiamo abbassato la guardia, mettendoci sulle tracce di questo diversivo. » puntualizzò, cercando di mantenere il controllo sulle proprie emozioni, e su quelle emozioni che, in quel particolare frangente, avrebbero potuto troppo facilmente tradirla « Purtroppo non sappiamo il perché di questo diversivo... o, in effetti, cosa desiderasse ottenere con questo diversivo: se la possibilità di scappare da Kriarya oppure... »
« ... la possibilità di allontanarci dalla citta...?! » concluse l’ex-regina dei pirati dei mari del sud, intuendo il ragionamento della propria gemella.
« Sarebbe una follia! » escluse tuttavia Pemir, non avendo certamente elementi sufficienti per poter collaborare a quel ragionamento e, ciò non di meno, potendosi esprimere in tal senso sulla base di quanto, comunque, in suo possesso « A Kriarya è comunque presente Maddie... e con lei tutti gli altri, incluse le mie sorelle che, ti assicuro, non sarebbero certamente animate da sentimenti d’affetto per nostra nonna. Non avrebbe senso mettere in piedi questo stratagemma soltanto per eliminare te dall’equazione, maestra, con tutto il dovuto rispetto. »
« Speriamo sia così... o potremmo non ritrovare Kriarya nelle condizioni in cui l’abbiamo lasciata. » sospirò la donna guerriero, decisa a ovviare a trarre qualunque conclusione a tal riguardo fino a quando non fossero ritornate a casa, preoccupata, in quel momento, non tanto per Kriarya in senso generale, quanto e piuttosto per i suoi figli, Tagae e Liagu, lì rimasti potenzialmente soli alla mercè di Anmel Mal Toise... e di un’Anmel Mal Toise che aveva già dato riprova di essere forse e persino più folle della propria corrispettiva autoctona.
Nessun commento:
Posta un commento