11 gennaio 2008 - 11 gennaio 2018: dieci anni con Midda's Chronicles!

Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.


Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!

Scopri subito le Cronache di Midda!

www.middaschronicles.com
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E siamo a... QUATTROMILA!

Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!

Grazie a tutti!

Sean, 18 giugno 2022

sabato 16 aprile 2022

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« E ora...? Cosa intendi fare...?! » domandò la giovane ofidiana, non celando la propria preoccupazione per quello sviluppo imprevisto « E’ da mesi che Maddie sta cercando di rintracciare in lungo e in largo Anmel, senza riuscire a riportare successo. » ricordò, in un dettaglio sicuramente retorico, e pur obbligato a confronto con la notizia del rapimento di Be’Sihl a opera di quella particolare figura.
« Per quanto ne possiamo sapere, in questo momento potrebbe celarsi anche all’interno delle mura di Kriarya... addirittura fra le nostre fila. » sottolineò Midda, scuotendo il capo con assoluta serietà a tal proposito « Comunque, se ha deciso di agire in maniera così plateale, arrivando a prendere Be’Sihl in ostaggio, sono certa che presto si farà avanti... in un modo o nell’altro. »
« Quindi... dobbiamo aspettare...?! » esitò Duva, non dissimulando quanto l’idea la lasciasse decisamente insoddisfatta, preferendo l’azione all’indolente attesa « Far finta di nulla mentre Be’S è finito chissà dove e sta subendo chissà cosa...?! »
« Non ho detto questo. » escluse l’altra, rifiutando simile prospettiva « Tuttavia, come giustamente ha appena ricordato anche Lys’sh, tentare di rintracciare Anmel senza una concreta pista a tal riguardo non può che tradursi in un buco nell’acqua... » puntualizzò, stringendo poi le labbra « Ergo... meglio pensare a riorganizzarci e a prepararci per qualunque nuova mossa potrà porre in essere nei prossimi tempi, se non, addirittura, nelle prossime ore. »
« Sì, però se pensi che io voglia tornare a giocare ai divorziati in casa, ti sbagli di grosso! » protestò allora l’altra, in ovvio riferimento ai dissidi intercorsi dall’arrivo di Nissa in città, e a quei dissidi che avevano costretto anche lei e Lys’sh ad allontanarsi dalla loro amica sororale « Non possiamo permetterci di farci trovare divisi dinnanzi alla minaccia di quella psicopatica...! »

A intervenire nel discorso, in riferimento a quelle parole e a quel preciso argomento, fu allora la voce di Nissa, rimasta sino ad allora in disparte per concedere qualche momento di quieto confronto alla propria gemella con quelle sue amiche, e con quelle sue amiche che, spiacevole ad ammettersi da parte sua, avrebbero probabilmente avuto a doversi riconoscere più famiglia rispetto a quanto ella non avesse proprio malgrado a essere o a essere mai stata.
Perché anche quando gli eventi avversi avevano costretto loro tre a dividersi, nessuna fra loro aveva cessato di avere fiducia e rispetto per le altre, né aveva mai avuto a porre in discussione il loro rapporto, la loro amicizia, la loro sorellanza. E quando, poi, nuovi eventi avversi avevano richiesto loro di serrare nuovamente i ranghi, nessuna esitazione aveva animato alcuna fra le tre, vedendole immediatamente essere pronte a sostenersi a vicenda, ad aiutarsi contro qualunque pericolo... persino contro un pericolo qual quello rappresentato dalla regina Anmel Mal Toise.
Ella, al contrario, aveva votato la propria intera esistenza passata al rancore e alla bramosia di vendetta soltanto perché ritrovatasi separata dalla propria gemella, e da quella gemella che era convinta di amare e che, forse, nell’ingenuità propria dei bambini, non aveva realmente compreso come avere ad amare, riconoscendole quel rispetto, quella dignità e, all’occorrenza, quella libertà di cui ella pur avrebbe necessitato per realizzare se stessa, e per realizzarsi nella maniera pur straordinaria nella quale, malgrado tutto, e malgrado anche lei, aveva finito per realizzarsi.
Nissa aveva sbagliato in passato. Ma, ora, non avrebbe più permesso a se stessa di rovinare la vita della propria gemella. Non come, involontariamente, stava nuovamente facendo... malgrado ogni pur ottima volontà in senso contrario.

« Sono d’accordo. » dichiarò pertanto, sostenendo l’argomentazione promossa da Duva e prendendo posizione in quel dialogo « Ed è per questa ragione che, tornati a Kriarya, dovreste imprigionarmi da qualche parte. Magari realizzare una stanza sotterranea e lì chiudermi dentro. »

Una presa di posizione decisamente inattesa, quella così espressa da parte di Nissa, che ebbe ad attrarre l’attenzione di tutte le presenti e, in particolare, l’attenzione di Midda, la quale non poté che essere colta in contropiede dalle parole della propria gemella.

« Nissa... non è questa la sol... » tentò di replicare, escludendo qualcosa di così radicale, salvo, tuttavia, ritrovarsi posta a tacere dalla propria gemella.
« Midda, ascoltami, te ne prego. » sorrise l’altra, levando una mano a richiedere da parte sua un momento di silenzio « Non voglio in alcun modo ritrattare quanto ci siamo dette, né, tantomeno, vanificare gli sforzi che abbiamo compiuto in questi ultimi tempi, per riuscire a riconciliarci. » sottolineò, a scanso di ogni possibilità di equivoco a tal riguardo « Tuttavia è evidente come una nuova, pericolosa crisi si stia delineando all’orizzonte... e a confronto con questa crisi tu avrai bisogno di tutto l’aiuto possibile. Un aiuto che non ti potrà essere concesso pienamente fino a quando la mia ombra sarà legata alla tua, per così come è in questo momento. » argomentò, cercando di dimostrarsi quanto più razionale possibile a confronto con quei fatti.
« E allora vattene... » la incitò Midda, scuotendo il capo e suggerendo un’alternativa alla soluzione da lei proposta « Prendi i tuoi uomini, prendi le tue figlie se loro vogliono, prendi anche una nave, e cerca la tua pace altrove! » le propose, in termini che mai avrebbe pensato di avere a suggerire alla propria gemella, e alla propria gemella rediviva, implicitamente indicandole di avere a ritornare ai propri domini, alle proprie terre, e a quella vita che era per lei propria un tempo.
« No. » escluse fermamente Nissa, ancora sorridendo « Andarmene sarebbe la cosa più sbagliata che potrei mai fare in un momento come questo. Sono già stata posseduta da Anmel e i sospetti che già aleggiano su di me, a confronto con una mia uscita di scena, diventerebbero presto certezze. » esplicitò, dimostrando di aver già riflettuto a tal riguardo, nel merito di una simile opportunità « Senza scordare, poi, che, per l’appunto, non desidero perdere quanto stiamo faticosamente tentando di ricostruire... e, in questo, non desidero nuovamente allontanarmi da te, dopo tutto quello che abbiamo dovuto affrontare prima di riuscire a ritrovarci. » sottolineò, con trasparente quiete « Fai realizzare una stanza e imprigionami lì dentro. Non morirò... non potrei farlo neppure volendo! » ironizzò, stringendosi appena fra le spalle « Questo dovrebbe permetterti di riuscire ad appianare la situazione con i tuoi amici... con il tuo clan... e dovrebbe darti la possibilità di affrontare Anmel al pieno delle tue forze. » puntualizzò, con una logica difficile da contrastare, e la logica propria di chi, del resto, abituata a tracciare con cura le proprie strategie, non lasciando nulla al caso « E, comunque, in qualunque momento tu potrai avere bisogno di me, sorella mia... saprai dove trovarmi. »

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