« La tua affabilità mi lascia a dir poco senza parole… e solo per tale ragione renderò onore alla tua cortese richiesta… » si concesse, ugualmente, la possibilità di concludere, non desiderando, forse infantilmente, riservare l'occasione dell'ultima parola al proprio interlocutore, pur comprendendo, e non rifiutando, l'assoluta legittimità delle ragioni alla base di quella sua imposizione sicuramente priva di cordialità, in un contesto che pur non avrebbe potuto prevederne.
Alcuna ulteriore occasione di intervento, in simile frangente, fu pretesa qual propria dallo shar'tiagho, il quale, in quel ritrovato silenzio, nella propria assoluta quiete, volle chiaramente dimostrare sincera approvazione per la scelta così compiuta dall'altro, necessariamente gradita nel bisogno di mantenere la più completa occasione di concentrazione nel confronto con le difficoltà, con i perigli imposti loro da parte degli scorpioni giganti.

Al pari della maggior parte degli spadaccini normalmente abili nell'uso di due lame contemporaneamente, anche per il mercenario shar'tiagho l'impiego in quello scontro di ben due spade non avrebbe potuto essere considerato qual rivolto unicamente a un profilo offensivo, vedendo impegnata, di volta in volta, la spada destra o quella mancina nella difesa del suo stesso corpo, ancor prima che nella ricerca di una possibilità d'attacco nel confronto del proprio nemico, in un uso, dopotutto, non dissimile da quello che stava caratterizzando lo scudo proprio di Ma'Sheer. Tuttavia, a differenza di quest'ultima risorsa, le sue spade difficilmente avrebbero potuto interporsi a concreta barriera nel confronto con l'incredibile violenza di cui ogni pungiglione sembrava essere carico, tale da poterlo offrire qual sin troppo facile preda per i mostri attorno a lui, soprattutto nel momento in cui, sciaguratamente, avesse umanamene ricercato occasione di riposo, di recupero delle proprie energie e del proprio fiato. E quando, alfine, egli si ritrovò a offrire troppo generosamente le spalle all'irruenza di una di quelle enormi creature, suo malgrado, poté sopravvivere a tanta leggerezza, a simile imprudenza, non in esclusiva virtù delle proprie energie, delle proprie capacità, qual probabilmente avrebbe preferito dimostrarsi in grado d'essere, quanto, piuttosto, in conseguenza all'intervento dello stesso compagno da lui poc'anzi posto a tacere, nell'essere giudicato solamente qual occasione di distrazione per sé.
« Attenzione, amico mio! » esclamò, improvvisa e inattesa, la voce di Ma'Sheer, sorprendendolo alle spalle, là dove si era slanciato per offrire il proprio solido scudo a sua difesa da un attacco non colto, non percepito, che avrebbe potuto costargli la vita « Ritengo che la presenza di uno di questi pungiglioni in corpo potrebbe essere fonte di spiacevole imbarazzo nel confronto con la nostra agile comandante! »
Parole giocose, ironiche e pur prive di volontà di scherno, quelle così rivolte in direzione di Be'Tehel, le quali, nonostante la propria apparente leggerezza, sottintesero un dettaglio tutt'altro che ovvio, qual solo avrebbe potuto essere considerata la conquista della meta prefissa, dell'ingresso alla necropoli, da parte della Figlia di Marr'Mahew.
Ella, infatti, superati tutti gli scontri con gli scorpioni, si stava già mostrando al proprio seguito eretta fieramente sulla soglia similmente fatta propria, riservando ai dieci mercenari che si erano rifiutati di seguirla in quel cammino solo la propria più completa indifferenza, e ai due, altresì, ancora impegnati nella lotta con quelle creature mortalmente pericolose, tutto il proprio sincero interesse, nel tentare di valutare, in quel momento, nel corso di quella prova, le effettive potenzialità proprie di quella coppia e, soprattutto, le possibili aspettative di vita di ognuno dei due uomini, già adeguatamente stimabile in semplice conseguenza delle reazioni dei due a quella particolare faccenda.
« Avanti, gente! » li incitò nuovamente, insistendo ancora una volta nell'esprimersi in termini che i due non avrebbero potuto comprendere, purtroppo i soli che, nonostante tutto, avrebbe avuto ragione di poter utilizzare in quel momento, in quel contesto, là dove alcuna lingua a lei nota, e vigente nelle terre meridionali di quello stesso continente, avrebbe avuto occasione di essere intesa dal proprio seguito « Sono solo degli aracnidi troppo cresciuti… non voglio credere che due omaccioni grandi e forti come voi possano lasciarsi intimorire per così poco. » argomentò, in parole che non sarebbero state colte nei propri significati, ma i cui toni avrebbero potuto essere facilmente apprezzati.
Tanto chiaramente spronati a proseguire nel proprio cammino, nel percorso sì potenzialmente letale, e pur già ampiamente consumato, i due mercenari si riservarono, ora, occasione di avanzare uno accanto all'altro, per sostenersi a vicenda, per offrirsi reciproco riparo, soccorso, qual banale avrebbe dovuto essere considerato in una squadra e qual, ciò nonostante, tutt'altro che tale sarebbe dovuto essere allora giudicato.
E anche Be'Tehel, che pur si era proposto incredibilmente critico nel merito dell'unico elemento rimasto a essere parte di quella compagnia, mal giudicandone l'eccessivo chiacchiericcio tanto utile a offrire un'occasione per scaricare la tensione nervosa in continuo accumulo, non poté mancare di riconoscere a Ma'Sheer un indubbio valore, fosse anche, prevedibilmente ma non banalmente, per l'evidente contributo offerto a favore di una sua possibilità di sopravvivenza, del mantenimento, ancora per un momento, forse pur inevitabilmente fuggevole, della speranza di poter godere di una nuova alba in conclusione a quella missione.
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