« I ragazzi sono stati straordinari... » asserì Rín, esordendo innanzi a tutto il gruppetto così da lei radunato, a rendere il giusto omaggio a coloro senza il contributo dei quali, personalmente, non sarebbe mai arrivata a tale risultato.
Le buone idee, è noto, sono contagiose.
E in questo l’analisi compiuta da Tagae, Liagu e da tutti gli altri non avrebbe mai potuto né dovuto restare circoscritta alla sola consapevolezza di Nóirín Mont-d'Orb, alla quale, pur, si erano rivolti per un primo riscontro, una prima conferma utile a comprendere se tutto quello avesse a doversi intendere un’elucubrazione fine a se stessa o se, piuttosto, potesse riservarsi un qualche genere di fondamento.
Così, nel momento in cui la medesima Rín aveva avuto evidenza di quanto nulla di tutto quello potesse essere frainteso qual gratuitamente retorico, ma anzi avesse a potersi considerare potenzialmente risolutivo per il loro problema; fu proprio lei stessa a preoccuparsi di avere a coinvolgere nella questione tutta la squadra, e la stessa squadra che già, la sera precedente, era stata pronta a scendere in guerra contro la Progenie della Fenice, se soltanto fosse stata loro concessa tale opportunità.
« Parli di noi...?! » domandò M’Eu con fare sornione, includendo in tale frase anche Howe e Be’Wahr, in qualità di abitualmente minoritaria rappresentanza maschile all’interno di un gruppo dominato da un palese matriarcato « Fa sempre piacere sentirselo dire. »
« Veramente parlavo di loro... » inarcò un sopracciglio l’altra, osservando con fare critico l’interlocutore, pur non disprezzando quello sforzo volto a sdrammatizzare la questione, e indicando a margine di tutto i sei ragazzini lì schierati accanto a sé, i quali, ovviamente, avevano più che guadagnato il proprio diritto di essere presenti a quel tavolo di discussione « Non mi risulta, infatti, che ad alcuno di noi sia venuta in mente una qualche idea nel merito di che fine possa aver fatto Midda. Mentre a loro ne sono venute addirittura tre... e tutte e tre assolutamente degne di nota! »
« Uff... » tentò di protestare il figlio di Ma’Vret, salvo ritrovarsi a essere zittito da una gomitata di sua sorella H’Anel, seduta accanto a lui.
« Possibilità numero uno: Midda è da qualche parte nel tempo del sogno. » espresse quindi la donna, facendosi carico di spiegare lei le alternative non tanto nella volontà di riservarsi il benché minimo merito a tal riguardo, quanto e piuttosto nel desiderio di mantenere la discussione quanto più possibile focalizzata sull’argomento principale, senza che nessuno potesse avere a distrarsi nel ritrovarsi a dover sentir parlare quei giovinetti « Per quanto potrebbe apparire ridicolo a pensarci, considerando che siamo entrati nel tempo del sogno proprio ieri nella volontà di cercare Midda, sappiamo tutti molto bene quanto sia “complicato” il tempo del sogno... e quanto possa essere facile avere a perdersi in esso senza un’adeguata guida. »
« Intendi riferirti a Bob...?! » domandò quindi Lys’sh, ascoltando con attenzione le parole così pronunciate dalla compagna d’arme « Per quanto ne sappiamo risponde alla regina. E quindi a Midda. Senza dimenticare quanto, purtroppo, ci sia anche il suo equivalente che risponde all’altra Anmel... e che, sin dalla prima volta, ha tentato di farci la pelle. »
« E’ vero che c’è secondo-fra-tre in circolazione. Ed è vero che Bob risponde a Midda... » annuì l’altra, nulla negando della correttezza formale delle affermazioni della propria gemella « Ciò non di meno, è pur vero che se la Progenie della Fenice ha potere sufficiente a violare i limiti di questa dimensione, per così come mi è stato raccontato aver fatto nell’evocare i mahkra, nulla vieta che possano avere anche un qualche modo per accedere al tempo del sogno. E, ricordiamo, che morire nel tempo del sogno significa essere cancellati per sempre non soltanto da questo piano di esistenza ma da ogni piano di esistenza, in quella che potrebbe essere una soluzione ottimale per un gruppo di fanatici anti-Anmel e, ora, anti-Midda. Ragione per la quale un tentativo in tal senso credo sia meritevole di attenzione da parte nostra. »
« E qui il fatto che io esista ancora potrebbe comunque deporre in favore al fatto che Midda, ove fosse stata effettivamente condotta nel tempo del sogno, avrebbe ancora a doversi intendere in vita. » osservò Maddie, per nulla entusiasta all’idea di essere cancellata.
« Possibilità numero due: Midda è stata portata al tempio della fenice. » riprese Rín, mantenendo salda l’attenzione sulla propria esposizione, a confronto con l’alta possibilità di distrazione che avrebbe potuto conseguire a qualunque chiacchiera accessoria « Anche in questo caso parlo soltanto per sentito dire, come del resto un po’ tutti giacché non mi risulta che alcuno di voi sia mai stato lì dentro... ma il tempio della fenice è un luogo particolarmente instabile, nel quale la divisione fra le diverse realtà alternative non sembra essere poi così solida come dovrebbe essere altrimenti. E questo potrebbe impedirmi di avere a rintracciare Midda in maniera chiara, come se fluttuasse continuamente attraverso diverse dimensioni senza, sostanzialmente, permanere in alcuna di esse... »
« Non che mi entusiasmi l’idea di tornare da quelle parti... » osservò H’Anel, quasi fra sé e sé, associando a tal luogo ricordi necessariamente negativi in riferimento alla propria infanzia « ... ma credo che M’Eu e io non avremmo problemi ad arrivarci. » precisò, in quelle che già, quindi, avrebbe potuto avere a intendersi pressoché una candidatura spontanea.
« In effetti il primo incontro di Midda con la Progenie è avvenuto proprio lì dentro... » annuì Duva, concordando con simile ipotesi, e con un’ipotesi che avrebbe avuto, in tal senso, un’ancor maggiore ragionevolezza.
« Possibilità numero tre: Midda è stata portata fra i monti Rou’Farth, alla fortezza fra i ghiacci. » continuò Nóirín, nell’esporre la terza e ultima soluzione proposta dai ragazzini « Essendo stata concepita come una prigione niente poco di meno che dalla stessa Anmel, quella sorta di tasca dimensionale nella quale Desmair è stato imprigionato per secoli, se non millenni, potrebbe essere il luogo ideale dove andare a segregare Midda. Sempre, e ovviamente, nell’ipotesi, tuttavia non assurda, che la Progenie della Fenice ne fosse a conoscenza... »
« Aspetta! » la fermò Howe, dubbioso a tal riguardo « Dimentichi un particolare... se ben ricordo, la fortezza è andata perduta durante lo scontro con Kah. » osservò lo shar’tiagho, incerto a tal riguardo « Siamo certi che la prigione di Desmair abbia ancora a sussistere, malgrado tutto...?! »
« Se c’è una cosa su cui possiamo essere certi, è proprio il non essere certi di nulla. » ammise allora la diretta interpellata, storcendo appena le labbra verso il basso « Ci troviamo in una situazione quantomeno anomala... e contraddistinta da una serie di alternative a confronto con la quale abbiamo minima, se non addirittura nulla, conoscenza. Questo senza ignorare quanto anche nel merito dei nostri antagonisti, in effetti, non possiamo vantare particolare confidenza di sorta... » specificò, argomentando in tal maniera la propria posizione « ... ed è per questa ragione che, secondo me, non possiamo permetterci di escludere alcuna possibilità. »
Fu allora che, a prendere voce, si riservò occasione il biondo Be’Wahr, il quale, come già molte altre volte in passato, malgrado la propria fama per nulla generosa in merito alle sue doti intellettive, si riservò l’opportunità di scandire una frase tutt’altro che stolta, dimostrando fra tutti gli “adulti” lì presenti di essere l’unico in grado di formulare un’altra ipotesi, una quarta soluzione in aggiunta alle tre già così esposte e, al pari delle tre così già esposte, non meno degna di nota e di attenzione...
« Se parliamo di prigioni... » premesse, umettandosi poi appena le labbra prima di proseguire con il proprio intervento « ... credo che non dovremmo escludere la prigione per eccellenza della Progenie della Fenice. Stando, almeno, a quanto loro stessi sostengono. »
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