11 gennaio 2008 - 11 gennaio 2018: dieci anni con Midda's Chronicles!

Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.


Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!

Scopri subito le Cronache di Midda!

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E siamo a... QUATTROMILA!

Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!

Grazie a tutti!

Sean, 18 giugno 2022

lunedì 16 maggio 2022

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« Quindi, per voi, c’è una sorta di predestinazione multidimensionale tale per cui, a prescindere dal contesto circostante, prima o poi tutti avremo necessariamente a ripercorrere i medesimi passi...?! » domandò Maddie, priva di qualsivoglia intento polemico a loro riguardo, ma sol animata dalla volontà di comprendere la loro posizione sull’argomento e su un argomento nel merito del quale ella, dal proprio punto di vista, non si era mai particolarmente impegnata a spendere tempo in riflessioni di sorta.
« Non direi questo. » obiettò H’Anel « Parlerei piuttosto di una sorta di ostinazione multidimensionale... tale per cui, non appena il contesto lo permette, si ritorna a percorrere quelle vie che più sono in linea con la nostra vera natura. A prescindere da quanto questa possa essere stata favorita o sfavorita dagli eventi della nostra vita. » argomentò, in una deriva a dir poco filosofica nel merito di un discorso iniziato come semplice riempitivo a margine di un viaggio troppo lungo e decisamente noioso.
« Quello della predestinazione è un tema inviso a Midda, sai...?! » osservò Howe, ricollegandosi all’interrogativo così loro rivolto « Se c’è un modo utile per farla arrabbiare è proprio suggerire che la sorte di ognuno di noi abbia a essere già definita ancora prima della nostra nascita, e che nulla di quanto noi possiamo sforzarci di compiere possa permetterci di alienarci da essa. » sottolineò, stringendosi appena fra le spalle, a evidenziare quanto, dal proprio personalissimo punto di vista, non avesse problemi di sorta né all’idea della predestinazione né, tantomeno, all’idea dell’assenza di predestinazione « In effetti, credo che la maggior parte delle volte in cui si mette nei guai contro qualche creatura semidivina o immortale, lo faccia anche e proprio per questa ragione: dimostrare di essere la sola padrona del proprio destino. »
« E se il suo destino fosse proprio quello di avere a impegnarsi al fine di dimostrare di essere la sola padrona del proprio destino...? » domandò provocatoriamente Maddie, aggrottando la fronte a confronto con simile rivelazione nel merito della propria corrispettiva autoctona a quel piano dimensionale « Sarebbe un bel paradosso... non trovate?! »
« E tutto questo come si collocherebbe nel confronto con le infinite probabilità proprie del multiverso...?! » domandò H’Anel, divertita da quella sempre più assurda deriva « Se tutte le Midda, o Maddie, del multiverso fossero predestinate a questa vita, a prescindere da tutto e da tutti, come potrebbero mai avere a diramarsi infiniti universi paralleli...? »
« Beh... diramarsi potrebbero pure diramarsi. Salvo poi avere a ricongiungersi tutti nello stesso punto. » osservò l’altra, seguendo il filo del discorso per così come loro proposto « Stiamo dicendo, in fondo, che non è importante il punto di partenza, tanto quello di arrivo. »
« E qui, ammetto, che mi sto iniziando a perdere nei vostri deliri... » sospirò Howe, non sforzandosi ulteriormente di avere a seguire quelle elucubrazioni, decisamente troppo complicate per lui « Tuttavia, il punto di arrivo di tutte le Midda e le Maddie del multiverso quale dovrebbe mai essere...? La sfida con Anmel Mal Toise? Oppure quella con Nissa...? » cercò comunque di sforzarsi di restare in tema, pur rinunciando ad affrontare quell’argomento sotto un profilo teorico e, in ciò, preferendo farlo proprio in termini decisamente più pratici ed esemplificativi « O, magari, finire per sposarsi con Desmair...?! » soggiunse, ridacchiando all’idea.
« Thyres... spero francamente di no! » escluse tuttavia Maddie, sgranando gli occhi e scuotendo vigorosamente il capo a tutte quelle alternative e, in particolare, all’ultima così ipotizzata « Anche se, in effetti, fra i vari mondi in cui sono passata prima di giungere qui, ho visitato una realtà che sembrava uscita da un poliziesco americano e nella quale Desmair, in un’inedita versione umana, era comunque l’ex-marito di Midda... »
« Al solito ho compreso ben poco di quello che hai appena detto... ma, ti prego, alla prossima occasione cerca di trovare modo di raccontare a Midda di questo mondo che hai visitato, che sono proprio curiosa di vedere la sua reazione all’idea di altre se stesse comunque sposate a Desmair. » la invitò quindi H’Anel, non potendo capire a cosa ella si potesse star riferendo con parole come “poliziesco americano” e, ciò non di meno, non essendosi lasciata sfuggire l’immagine di una Midda sposata a un Desmair umano.
« Una delle scelte peggiori della sua vita... » commento Howe, storcendo le labbra verso il basso « Come possa esserle venuto in mente di sposarsi con quel dannato semidio ancora non lo comprendo... »
« Beh... non è che avesse molte alternative. » osservò la figlia di Ebano, in difesa della donna guerriero finita a essere, inconsapevolmente, al centro di quelle loro chiacchiere « O così, o Desmair avrebbe sposato Nass’Hya e, probabilmente, avrebbe finito per uccidere tanto lei quanto Midda e Fath’Ma... »
« Meglio, quindi, incastrarsi a vita con un semidio immortale...? » domandò l’altro, ancora ben poco convinto dell’assennatezza di quella scelta.
« Beh... qualche vantaggio, comunque, gliel’ha portato. » suggerì Maddie, domandandosi intimamente lei cosa avrebbe mai fatto nel caso si fosse ritrovata a vivere in prima persona quelle stesse vicende e a dover prendere una qualche decisione a tal riguardo « Io non credo che la sua decisione sia stata sbagliata. Probabilmente presa in maniera un po’ inconsapevole di quanto l’avrebbe attesa... ma non, per questo, necessariamente sbagliata. »

Riflettere sulle scelte alternative che Midda avrebbe mai potuto compiere nel corso della propria esistenza, in fondo, avrebbe avuto a corrispondere a riflettere nel merito del multiverso stesso, là dove, comunque, nella vasta varietà dello stesso, sicuramente avrebbe avuto a esistere almeno una dimensione, o forse più di una, nella quale Midda, quel giorno, non ebbe a scegliere di sposare Desmair, comportandosi in maniera diversa e dando, conseguentemente, origine a un diverso sviluppo della Storia nel proprio complesso. Anche perché, per così come giustamente avevano avuto occasione di riflettere insieme a Sha’Maech, quel loro presente, quella loro attualità, avrebbe avuto a doversi comunque intendere qual la somma di uno smisurato numero di fattori la cui riproposizione, nel medesimo ordine o in ordini comunque equivalenti, non avrebbe avuto necessariamente a ricondurre a quello stesso risultato, in termini tali per cui, quindi, pur non arrivando in ciò a poter parlare di predestinazione, certamente quel loro presente avrebbe avuto a dover essere considerato come intrinsecamente dipendente da quel passato, e da quel passato che mai si sarebbe dovuto alterare al fine di non voler alterare, irrimediabilmente e, forse, imprevedibilmente, anche il loro presente.

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