Impossibile dirsi se l’illuminazione giunse a Be’Wahr per effetto dello sguardo di Maddie fisso sul retro della sua nuca, nel potenzialmente vano tentativo di trasmettergli, in qualche modo, la consapevolezza della necessità di domandare supporto esterno, o se ciò avvenne per una mera e fortunata coincidenza, o, forse e piuttosto, per l’intervento pietoso di un qualche dio o dea a concedere la giusta intuizione al biondo mercenario, magari in risposta alle continue imprecazioni altresì offerte da parte della sua amata compagna d’armi. Fortunatamente, però, quella consapevolezza sopraggiunse, e Be’Wahr, dopo l’ennesima serie di insuccessi nell’individuare una spada idonea a soddisfare le necessità della Figlia di Marr’Mahew, ebbe a suggerire quell’ovvia possibilità, di così pur difficile ammissione.
« ... ma se chiedessimo indicazioni a qualcuno...?! » suggerì, rivolgendosi in particolare a Howe e a M’Eu, non per escludere H’Anel e la stessa Maddie, quanto e piuttosto per non uscire dal proprio ruolo, e da quel ruolo che non avrebbe mai potuto prevedere da parte sua, mercenario straniero, un’interlocuzione diretta con una giovane figlia d’Y’Shalf.
“Lode a Thyres!” esultò in cuor suo la stessa Maddie, rallegrandosi per il fatto che il suo biondo fosse stato il primo a lasciarsi conquistare da una tanto rivoluzionaria idea.
« Ma figurati. » escluse tuttavia Howe, negando quella possibilità, con tono quasi scandalizzato a confronto con quell’idea « E’ sufficiente continuare a girare... e se la troviamo bene, altrimenti vorrà dire che non c’è nulla! » sancì, con assoluta sicumera, rigettando qualunque ipotesi volta a cercare, o a richiedere, un supporto esterno.
“Ma porca di quella miseriaccia ladra...” scandì allora la rossa nella propria mente, mordendosi fortemente la lingua per ovviare a prendere voce e, ciò non di meno, non riuscendo a risparmiarsi una reazione a confronto con l’ottusità così da lui dimostrata, nel muovere la punta del proprio destro a colpire, con un gesto rapido e discreto, il tendine calcaneale dello shar’tiagho, a esprimere in maniera così speranzosamente chiara la propria disapprovazione a tal riguardo.
Il colpo, ovviamente, giunse a segno, e non mancò d’essere più che percepito da parte del destinatario di quel messaggio, il quale, ringhiando quasi il nome del dio Lohr, ebbe a voltarsi infuriato per comprendere chi avesse avuto a scagliarsi in tal maniera contro di lui.
Ma ritrovandosi a confronto, soltanto, con il burqa che riconobbe essere di Maddie, egli non poté ovviare a riconoscerla qual artefice di quell’attacco e, a meno che non fosse del tutto impazzita, desiderosa tramite esso di avere a suggerire qualcosa.
« Ripensandoci... » esitò, tenendo lo sguardo fisso contro la mascherina forata atta persino a negargli un contatto visivo diretta con la donna e, ciò non di meno, lì persistendo quasi, malgrado tutto, potesse essergli concessa una qualche occasione a tal riguardo « ... forse non è un’idea tanto assurda. » provò a scandire, pronto a ritrarsi nell’eventualità di un nuovo calcio da parte sua e, ciò non di meno, allor non ravvisando alcuna esigenza in tal senso « Davvero...?! » esitò poi, in una domanda rivolta direttamente verso Maddie, a dimostrare quanto, in effetti, non fosse per nulla sicuro che quella avesse a doversi considerare la soluzione più sensata da percorrere.
Un lieve annuire, tuttavia, ebbe a confermare a Howe che la proposta formulata da Be’Wahr aveva a incontrare il sostegno di Maddie, ragione per la quale, allora, si ritrovò costretto a prendere seriamente in esame la cosa, benché non mancasse di continuare a trovarla una cosa del tutto priva di senso.
“Mettete tutti da parte, per un momento, la vostra tipica ottusità maschile e accettate l’idea di poter ignorare qualcosa nella vita, senza per forza far finta di avere la conoscenza dell’universo infusa in voi!” sospirò Maddie, desiderando fortemente di avere a sviluppare poteri telepatici e di riuscire, in tal maniera, a trasmettere efficacemente tale messaggio nelle menti dei propri tre compagni d’arme.
« D’accordo allora. » confermò M’Eu, stringendosi appena fra le spalle, a dimostrare quanto per lui la questione non avesse particolare valore né in un senso, né in altro « Se è quello che vogliamo, al prossimo mercante proveremo a chiedere informazioni. »
Così fu, e in maniera del tutto spiazzante tanto per M’Eu, quanto e soprattutto per Howe, il mercante ebbe effettivamente a offrire loro una risposta non del tutto negativa, suggerendo la possibilità che un suo collega, solitamente presente nella zona a nord del mercato, potesse allora avere a disposizione la merce da loro ricercata, anche se non in esposizione là dove, in effetti, riconoscibile qual qualcosa di sufficientemente prezioso da non correre il rischio di restare a quieta disposizione delle leste mani di qualunque furfante. E il fatto che la zona a nord fosse esattamente quella dalla quale essi provenivano, ebbe a confermare la necessità di interloquire con i mercanti, là dove, probabilmente, avevano già avuto a passare in esame il banco in questione senza, tuttavia, cogliere alcuna evidenza della merce di loro interesse, per le ragioni così argomentate.
In quel momento, quindi, Howe non poté che ritrovarsi a essere intimamente soddisfatto del fatto che Maddie non potesse lì prendere voce in capitolo, in termini tali da ovviare a qualunque possibile declinazione del sempre antipatico “ve l’avevo detto” che pur ella avrebbe potuto giustificatamente proporre in quel particolare contesto. E, invertendo il verso del proprio progredire, essi ebbero così a ritornare sui propri passi, alla ricerca del mercante d’armi che avrebbe potuto, probabilmente, soddisfare le loro necessità.
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