« Dannazione! » gemette Korl, saltando all’indietro per la sorpresa.
« Per la dea! » gli fece quasi eco Lora, in una reazione non dissimile, nel mentre in cui, dietro il suo tornito collo, il corto pelo nero si drizzava, a palesare al di là di ogni possibile equivoco la sua reazione emotiva a confronto con ciò.
Inutile, per la Figlia di Marr’Mahew, sarebbe allor stato cercare di dissimulare la propria reazione divertita a confronto con tutto ciò. Anche e perché, quella duplice reazione di sorpresa e, forse, di spavento, si stava riproponendo esattamente negli stessi termini di quella da entrambi offertale in occasione del loro ultimo incontro, nel momento in cui ella si era palesata innanzi ai loro sguardi con la stessa quieta inoffensività propria del momento attuale.
E se già la prima volta tutto ciò era stato particolarmente divertente dal proprio personale punto di vista, in occasione di simile reiterazione del loro comportamento la questione non avrebbe potuto che apparire a dir poco spassosa, nel proprio insistere quasi grottesco.
« Il mio amor proprio potrebbe iniziare a considerarsi seriamente offeso. » ridacchiò quindi, ironizzando attorno alla cosa benché, in effetti, non sarebbe stato per lei del tutto inopportuno sollevare qualche dubbio nel merito della propria parvenza fisica, se tale, puntualmente, aveva a doversi intendere la reazione da lei suscitata in quella coppia di interlocutori « Salute a voi, comunque! » soggiunse poi, chinandosi appena a esprimere il proprio formale rispetto nei loro confronti.
Difficile sarebbe stato, tanto per Korl, quanto per Lora, avere allor a comprendere il perché di quella propria personalissima reazione innanzi a quella figura e a quella figura che pur non avrebbe avuto a potersi fraintendere in alcun modo spaventosa o inquietante. E se banale sarebbe stato ricondurre ancora una volta il tutto al fatto che ella li avesse uccisi, tale avrebbe avuto ancora a dover essere intesa l’unica spiegazione utile a margine di ciò. O, quantomeno, l’unica a cui sarebbero stati in grado di giungere.
« Perdonaci. » replicò quindi Lora, placandosi e accennando un sorriso imbarazzato nel confronto con la loro interlocutrice « Sembra proprio che tu sappia sempre come sorprenderci... » osservò, chinandosi appena a propria volta verso di lei.
« Non è che abbia fatto nulla di particolare... » negò tuttavia la donna guerriero, escludendo, da parte propria, una qualsivoglia intenzione a tal riguardo « ... ma soprassediamo tranquillamente sulla questione. » si strinse quindi fra le spalle, a non concedere a quell’argomento ulteriore spazio « Vi chiederei come state, ma immagino che la domanda apparirebbe più retorica che altro. »
« Se posso dirla tutta, e senza offesa, stavo meglio prima di vederti... » ammise Korl, storcendo le labbra verso il basso prima di ricambiare l’inchino da lei loro rivolto con un lieve movimento del capo « Spero di sbagliarmi, ma temo proprio che tu non sia ritornata a trovarci dopo così breve intervallo di tempo per una semplice visita di cortesia. » suppose, aggrottando appena la fronte.
« Soprassediamo anche sul vostro concetto di “breve intervallo di tempo”, anche perché ho deciso di iniziare a non contare più le stagioni che passano per non sentirmi troppo vecchia... » ammiccò l’altra, per tutta replica, non dimentica del fatto di quanto, per i suoi due interlocutori, l’idea stessa di tempo avesse ad apparire, ormai, qual qualcosa di puramente teorico « Però sì... non ti sbagli. » non negò quindi, escludendo l’eventualità che la propria avesse a potersi intendere qual una semplice visita di cortesia « E’ successo qualcosa di spiacevole a Kriarya... e stiamo cercando di fare chiarezza sull’accaduto. »
L’uso del plurale, praticamente d’obbligo, servì ancora una volta a introdurre, con mirabile tempismo, l’ingresso in scena anche delle sue due immancabili sorelle e compagne d’armi: Duva Nebiria e Har-Lys’sha.
« Ehilà! » sorrise Duva, accennando un distratto saluto con la mano per poi guardarsi attorno con curiosità, a tentare di cogliere tutte le novità che, nel frattempo, potevano esser subentrate in quel di Nuova Korrynia dalla loro ultima visita « Come va da queste parti...? Sempre al lavoro su qualche novità...?! » domandò, portando finalmente lo sguardo alla coppia di ritornati « A quando la reinvenzione dell’aeroplano...? Potrebbe risparmiare i nostri poveri lombi dall’essere torturati da estenuanti cavalcate! » suggerì quindi, a metà fra il serio e il faceto.
E se, in effetti, in tal direzione Korl Jenn’gs non aveva ancora rivolto particolare interesse, quasi banale fu per lui avere a notare quanto, con ciò che già era in loro possesso sarebbe stato probabilmente semplice iniziare a lavorare, a livello più esteso e strutturato, su una rete ferroviaria e, magari, persino su dei dirigibili: soluzioni arcaiche, dal loro punto di vista, e che pur avrebbero rappresentato un indubbio balzo in avanti dal punto di vista tecnologico per quelle terre e per i loro abitanti, riducendo di gran lunga quelle distanze ora colmabili soltanto a piedi o a cavallo.
E dove l’inventiva di Korl ebbe immediatamente a essere alimentata da quella battuta provocatoria, Lora Gron’d, ben conoscendo il proprio compagno, non poté che sospirare nell’intuire correttamente quanto, probabilmente, le parole di Duva non sarebbero cadute nel vuoto...
« Perché gli metti in testa certe idee...?! » protestò, con fare ironicamente sconsolato « Già ci pensa bene da solo a trovarsi nuove opportunità per complicarsi la vita! » sottolineò, scuotendo appena il capo.
« Ehi! » protestò tuttavia il giovane thermorese, mostrandosi offeso per quelle parole « Si dà il caso che io stia cercando di semplificare la vita di tutti... non di complicarla. »
« A tal riguardo, potremmo anche aprire un tavolo di discussione. » roteò gli occhi la feriniana, con fare volutamente provocatorio « Non sempre il progresso ha per forza a semplificare la vita delle persone, sai?! » puntualizzò.
« Per quanto mi riguarda sono d’accordo con Korl... » intervenne tuttavia Duva, nello spezzare una proverbiale lancia a favore del medesimo « Prova a dimenticarti la vostra acqua corrente, le vostre vasche e le vostre docce; e a riprendere a lavarti in un catino di legno, con dell’acqua di un colore improbabile già prima che vi siate immersi. E poi, magari, sarai meno critica nei confronti del progresso! » sottolineò, avendo trascorso l’intero viaggio verso Nuova Korrynia soltanto bramando il momento in cui sarebbe stato loro concesso nuovamente di usufruire di quel minimo barlume di modernità, che pur, dal proprio personalissimo punto di vista, avrebbe avuto a doversi intendere già tutto quanto desiderabile.
« Buona ora... » la invitò Midda, levando una mano a zittire la propria compagna sororale nel non voler deviare troppo dall’argomento principale, e dall’argomento per il quale avevano fatto tanta strada « Avrai tempo più tardi per emozionarti all’idea di tutto ciò che, in questi mesi, possono aver realizzato qui in città. » la rassicurò, a confronto con un fugace sguardo stizzito da parte dell’altra « Prima di distrarci in ogni genere di facezie, però, credo sia meglio arrivare subito al nocciolo della questione. »
Anticipando, quindi, la prevedibile richiesta della propria sorellona, Lys’sh portò la mano a una bisaccia che stava portando a tracolla, per estrarre da essa un oggetto di medie dimensioni, avvolto in uno straccio non propriamente pulito, probabilmente al fine di proteggerlo da urti o altro. E, dopo aver incrociato il proprio sguardo con quello di Midda, ebbe ad avanzare di un passo verso Korl e Lora, per tendere loro quel pacchettino misterioso.
Nessun commento:
Posta un commento