11 gennaio 2008 - 11 gennaio 2018: dieci anni con Midda's Chronicles!

Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.


Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!

Scopri subito le Cronache di Midda!

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E siamo a... QUATTROMILA!

Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!

Grazie a tutti!

Sean, 18 giugno 2022

sabato 21 aprile 2012

1554


« U
n'altra possibilità è che tu possa prenderti qualche settimana, mese in effetti, di tempo per riflettere su cosa desideri veramente: seguire la via della vendetta, con ciò che essa comporta… » presentò la mia compagna, con tono nuovamente serio e, addirittura, mortalmente serio « … oppure lasciare i morti riposare sereni e vivere il resto della propria vita in pace. Con me, quanto meno. »
E prima che l'altra potesse prendere parola, ella proseguì nell'illustrare il perché delle proprie parole: « Il mio ritorno in Kriarya, come sempre, non ha da considerarsi qual evidenza di una rinuncia all'avventura. Questa volta, addirittura, ha da considerarsi qual una semplice tappa, nel compimento di una missione che mi deve veder ancora recuperare un oggetto e condurlo a una certa persona, al di là del mare. » esplicitò, con maggiore precisione di quanto non sarebbe mai stata costretta a offrire alla controparte « Entro il secondo mese della stagione autunnale, Khooc, io spero di poter fare ritorno in Kriarya, accompagnata, fra l'altro, dal mio socio Be'Sihl. »
« Dal tuo amante Be'Sihl… » propose maliziosamente la prostituta.
« Dal mio socio Be'Sihl… » insistette Midda, nella volontà di negare l'inalterata esistenza di un rapporto d'amore fra lei e il suo locandiere, ove questo avrebbe, altresì, potuto porre entrambi in pericolo « Entro la fine di Khooc, quindi, tu dovrai aver maturato una decisione attorno a questa questione: essermi avversaria, oppure no. » sancì « Ma rammenta… nei confronti dei miei avversari, non sono abituata a offrire particolare compassione o tolleranza, così come già in questi giorni, per troppe volte, ho riconosciuto a te. »

Una dichiarazione ferma, inequivocabile e, in effetti, tutt'altro che rassicurante, quella che la Figlia di Marr'Mahew volle comunicare alla sua interlocutrice, nell'esistenza stessa della quale, tuttavia, avrebbe dovuto essere nuovamente riconosciuta compassione e tolleranza da parte sua nei confronti di quella giovane donna.
Al di là della propria fama, e delle centinaia, probabilmente migliaia di cadaveri con i quali ella aveva costellato il lungo cammino della propria vita, noialtri che con lei abbiamo avuto a che fare sappiamo bene come Midda sia ben lontana dall'essere considerabile una fiera assetata di sangue. Salvo ritrovarsi costretta ad agire in tal senso dalle circostanze, infatti, persino ai propri avversari ella era solita riconoscere più clemenza di quanto non fosse abituata a cercar vanto, non spingendo mai i propri attacchi a invocar, necessariamente, sangue e morte, quanto, piuttosto, a privarli di ogni possibilità di coscienza, nella speranza che, al loro risveglio, essi potessero maturare maggiore spirito di autoconservazione, ovviando a una nuova sfida in suo contrasto.
Di ciò, di tale personale politica della nostra amica, non voglio negarlo, in tale occasione non potei che essere sinceramente rasserenato, nel timore di poter vedere la sua spada levarsi con reali, negative intenzioni in contrasto alla bellezza di Saha. Lo so. Comprendo di essere ripetitivo. Ma quella donna, fra tutte le abitanti di Kriarya, fra tutte le meretrici della città del peccato, è stata l'unica a risvegliare in me determinate brame sino a quel momento obliate nella tensione necessariamente conseguente alla missione in corso. E vederle arrecato danno mi avrebbe contrariato… decisamente contrariato.

« Sarà così. » acconsenti la prostituta, evidentemente tutt'altro che ansiosa di porsi in reale sfida con la Figlia di Marr'Mahew, al di là dei propri due precedenti attentati, frutto dell'emotività più che di una reale pianificazione « Ci rivedremo alla fine di Khooc e, per allora, avrò deciso se riconoscerti ancora colpevole, o meno, per la morte di mio padre. »
« Bene… » annuì Midda, soddisfatta da quella risposta come da una vittoria, qual, probabilmente, già comprendeva essere propria in quel primo risultato « Non ti rubo, ulteriormente, del tempo. Non sia mai che i tuoi affari possano risentire in negativo della mia presenza al tuo tavolo. » sorrise, autoironica, sollevandosi in piedi e lasciando scomparire la propria spada nel rispettivo fodero.
« Per quanto riguarda te, mio bel marinaio… » prese voce Saha, appoggiandomi una mano sul polso prima che mi potessi rialzare a imitazione della mia compagna « … spero invece di rivederti ben prima dell'autunno. » mi guardò, suscitando pensieri che preferisco non riportare « Da quel che si dice, sei nuovo in città. E sarebbe un peccato che tu possa andartene senza un bel ricordo di Kriarya. A un prezzo di favore, s'intende. »

Imbarazzato come mai mi sarei atteso di poter essere con una donna, e con una professionista più in generale, mi rialzai in silenzio, senza comunque riuscire a staccare gli occhi dalla sua immagine, e mi sforzai di allontanarmi, sui passi di colei che mi ero assurdamente prefisso di proteggere e per la salvezza della quale, solo allora compresi, non avevo ancora battuto ciglio. In effetti, mi ero quasi preoccupato maggiormente per Saha che per lei… e questo, a tempo debito, avrebbe meritato delle scuse da parte mia.
Uscito dalla taverna, e allontanatomi dalla fonte di quella malia che mi aveva imprigionato ogni capacità di pensiero, parola o opinione, trasformandomi in un semplice spettatore, mi trovai inaspettatamente a confronto con il sorriso di Midda, che, per l'occasione, si aprì sornione a livelli ai quali mai, ancora, l'avevo vista arrivare.

« Cosa c'è?! » domandai, quasi di soprassalto, colto in contropiede da quell'espressione per così come concessami, come destinatami.
« Cosa ci fai qui? » questionò ella, per tutta risposta, formulando una domanda il cui significato, lo ammetto, mi fu subito chiaro ma che, al tempo stesso, mi impegnai a cercare di non comprendere.
« Cosa vuoi dire? » espressi pertanto il mio dubbio, pur inesistente, quasi come se la risposta alla domanda di lei, o, per meglio dire, il senso ultimo di quel suo invito, avesse sottinteso qualcosa di cui vergognarmi, anche ove, alla mia non più giovane età, sarebbe sufficientemente idiota trovare di che essere imbarazzato, soprattutto nel campo della sessualità.
« Av'Fahr… ti ricordo che sei un marinaio. » sorrise la donna, chiaramente divertita, forse e persino impegnata a cercare di non scoppiare a ridermi in faccia, sforzo per il quale non avrei potuto che esserle assolutamente e sinceramente grato « Vuoi davvero farmi credere che tutta la tua apparentemente straordinaria virilità sia semplice miraggio?! » mi canzonò ella, cercando di concedermi ancora occasione di riscattarmi prima di arrivare a ridere, apertamente, del mio evidente impaccio.
« Non vuol mica dire che mi debba buttare nel letto della prima prostituta che incontro. » protestai, con un argomento sufficientemente infantile, lo devo ammettere.
« Infatti non è la prima… ma è la prima che ti ha fatto sudare, per quanto eri… sei eccitato. » osservò ella, sospirando e allungando il proprio indice mancino a toccarmi il petto, per dimostrarmi quanto le sue parole non avessero da considerarsi prive di contenuto, essendo io, effettivamente, madido di sudore, per quanto non me ne fossi neppure reso conto e per quanto, nella taverna, il clima fosse addirittura fresco.
« Midda… » esitai, non sapendo più che dire a mia difesa, quasi avessi da difendermi innanzi a lei.
« Come ho già detto siete entrambi adulti e consenzienti… » scosse il capo, ponendomi a tacere « Se ti interessa, vai prima che qualcun altro la possa impegnare. Ma ricorda che le professioniste di Kriarya non fanno credito a nessuno, quindi controlla di avere oro a sufficienza prima di impegnarti in qualcosa più grande di te. » mi raccomando, con premura quasi materna.

Io esitai nuovamente, mi voltai per un momento indietro e poi tornai con lo sguardo a lei, cercando qualcosa di intelligente da dire. Tuttavia, ella mi anticipò ancora una volta, probabilmente nella volontà di togliermi da ogni imbarazzo…

« Corri idiota! » ridacchiò, spingendomi all'indietro « E tieni a mente che si parte domani mattina, un'ora dopo l'alba. » mi avvisò « Non farci aspettare. »

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