Dei sette feriti gravi che furono affidati alle cure di Korl e Lora, nessuno ebbe a morire nel corso delle ore successive all’intervento, né della notte seguente.
Difficile sarebbe stato disciminare se ciò avvenne per merito della bravura dei due improvvisati medici, o se ciò sarebbe comunque occorso a prescindere da quanto da loro compiuto. Probabilmente la verità avrebbe avuto a doversi riconoscere come sovente posta nel mezzo, e allor consistente in una felice e positiva cooperazione fra la forte tempra di quelle persone e, al contempo, la tutt’altro che malevola azione compiuta dai due thermoresi.
A prescindere, tuttavia, da una qualunque questione di merito, quanto ebbe a risultare palese fu il fatto che sette disgraziati che avrebbero potuto andare ad aggiungersi, spiacevolmente, al già alto elenco di vittime, non soltanto non erano morti, ma ebbero a riprendersi in condizioni più che mirabili. Condizioni che ebbero, ineluttabilmente a forzare la mano anche ai cuori più severi, costringendo anche i detrattori più ostinati della coppia a rivedere le proprie posizioni, fosse anche e soltanto per riconoscere loro quel giusto merito, e quel giusto merito
E così, a una settimana di distanza da quella notte insanguinata, quando anche l’ultimo fra i ricoverati ebbe a poter essere lasciato libero di fare ritorno alla propria abitazione e all’affetto della propria famiglia, quasi ineluttabile ebbe a essere un incontro fra l’alcalde Balgi e Korl Jenn’gs e Lora Gron’d. E un incontro dal sapore indubbiamente ufficiale.
« A nome di tutti, in Korrynia, desidero ringraziarvi e, soprattutto, scusarmi con voi. » esordì l’uomo, senza inutili perdite di tempo, nel rigirare vanamente attorno al nocciolo della questione, qual ennesima riprova di uno spirito estremamente pratico, che alcuno spazio avrebbe lasciato a vane banalità politiche.
« Non ve ne è bisogno, Balgi. » scosse tuttavia il capo Lora, minimizzando la necessità di quell’atto.
« Invece sì. » confermò per tutta replica l’uomo, escludendo fermamente ogni ulteriore obiezione a tal riguardo « Quando vi siete offerti per aiutarci, ho immediatamente stigmatizzato la possibilità che voi poteste fare qualcosa di utile a tal riguardo. E quando anche, alla fine, ho deciso di concedervi la possibilità di agire, vi siete comunque ritrovati al centro dei giudizi più negativi dell’intero paese... e non lo meritavate. »
« Forse sì... » sospirò quasi fra sé e sé Korl, ancora incapace a perdonarsi per l’ignavia che tanto lui e Lora avevano volontariamente deciso di abbracciare nel corso della notte dell’attacco... un’ignavia che pur non avrebbe avuto a poter essere così facilmente cancellata da quanto poi avvenuto.
« Korl e io non abbiamo fatto nulla che chiunque, al nostro posto, non avrebbe fatto. » insistette nel contempo di ciò la feriniana, ancora rifiutando qualunque particolare etichetta volta a indicarli come una specie di eroi « E, in tutta franchezza, abbiamo probabilmente avuto più fortuna che abilità, nel non perdere nessuno fra coloro i quali ci avevate affidato. »
« Che sia stata fortuna, o sia stata abilità... noi abbiamo sbagliato a giudicarvi malamente, emettendo facili giudizi in sola conseguenza a una tanto ingiustificata mancanza di fiducia nei vostri metodi. » ribadì tuttavia l’alcalde, desideroso di non avere a cedere di un sol, metaforico, passo a tal riguardo « Il fatto che voi abbiate agito in modi estranei al nostro normale modo di concepire il mondo non avrebbe dovuto lasciarci sentire autorizzati a condannare le vostre scelte. » dichiarò, parlando sì a nome di tutta la cittadinanza e, ciò non di meno, forse impiegando quel plurale anche a titolo strettamente personale, per una qualche, estemporanea, mancanza di fiducia che anch’egli poteva aver provato nel mentre delle lunghe operazioni, e di quelle operazioni che pur, fedele all’impegno preso, non aveva mai avuto a interrompere o a permettere ad altri di avere possibilità di interrompere « Abbiamo però compreso il nostro errore... e, ora, desidereremmo tutti che voi poteste prendere in considerazione l’idea di sostituire la compianta Sieka, quali nostri nuovi cerusici. »
« Non credo che Lora e io potremmo essere adatti a questo ruolo... » escluse tuttavia Korl, scuotendo il capo, pur obiettivamente lusingato da simile offerta « Come già stava giustamente sottolineando la mia amica, la nostra è stata solo fortuna. E il fatto che possiamo essere stati in grado di ricucire qualche ferita non ci rende, necessariamente, dei cerusici. Anzi. »
« Francamente, dopo quanto avete fatto, non potremmo immaginare nessun altro migliore di voi in un tale ruolo. » sospirò Balgi, decisamente insoddisfatto da quel rifiuto « Però non posso fare altro che prendere atto della vostra decisione. » chiarì subito dopo, dimostrando di non avere interesse alcuno nel tentare di obbligarli, fosse anche e soltanto a livello morale « Posso tuttavia chiedervi una grazia...? » domandò poi, congiungendo le mani innanzi a sé, in gesto di preghiera.
« Ma certo! » annuì Lora.
« Almeno fino a quando non giungerà un nuovo cerusico in città, potreste prendere in esame l’idea di collaborare insieme a Onial per coprire le esigenze di Korrynia in tal senso...? » richiese loro, in una proposta che pur sembrava desiderare incastrarli in tal ruolo, seppur a tempo formalmente determinato.
A fronte di quella proposta, Korl e Lora non si sarebbero potuti rifiutare senza, in ciò, avere a tracciare nuove, spiacevoli distanze fra sé e il resto della cittadina. Ragione per la quale, pur non avendo a desiderare impegnarsi in tal ruolo, essi non ebbero possibilità di sottrarsi a confronto con tale richiesta.
« E sia. » annuì Lora, parlando a nome di entrambi.
Fu proprio in quel momento, tuttavia, che alla mente di Korl balenò un’idea.
Un’idea forse folle. Un’idea probabilmente irrealizzabile. E pur un’idea. E un’idea che, come di lì a qualche tempo dopo sarebbe stato evidente, avrebbe avuto a cambiare irrimediabilmente gli equilibri propri dello stile di vita non soltanto di quella cittadina, ma di quell’intero mondo.
« Lo faremo... » prese anch’egli voce, quasi come a offrire ulteriore conferma a quanto già dichiarato da Lora, salvo poi aggiungere « ... ma soltanto se vorrete offrirci fiducia anche per altre iniziative... »
« Che genere di... iniziative? » domandò allora Balgi, più curioso che preoccupato, in un clima di ormai quieta fiducia nei loro riguardi, nel tentare di comprendere di cosa egli potesse star allora parlando.
In verità, in quel momento, Korl Jenn’gs non aveva ancora ben in mente ove la propria idea avrebbe potuto mandarlo a parare e, in questo, non avrebbe avuto neppure possibilità di offrire una risposta di sorta a quell’interrogativo.
Tuttavia, egli sapeva di volersi riservare sin da subito carta bianca utile ad agire. E ad agire in maniera che probabilmente sarebbe risultata assurda a chiunque, ma che, sfruttando quel momento di gloria, avrebbe potuto comunque avere a condurlo metaforicamente da qualche parte.
Ciò che egli non avrebbe mai potuto immaginare, in tutto ciò, sarebbe stato quanto quell’idea non soltanto lo avrebbe condotto metaforicamente da qualche parte, ma, ben presto, avrebbe preteso da parte sua di condurlo fisicamente da qualche altra parte.
« In effetti non sono certo di poterti ora offrire una qualche risposta a tal riguardo... » escluse quietamente Korl, aggrottando appena la fronte con aria quasi imbarazzata « ... ma mi piacerebbe poter provare a migliorare la vita di tutti con qualche novità. »
« Beh... se si tratta di migliorare la vita di tutti, francamente non vedo ragione per la quale non dovrei essere d’accordo! » sorrise quindi l’alcalde, prima di offrire esplicitamente il proprio consenso alla cosa « Per quanto mi riguarda, siete liberi di sperimentare tutto ciò che desiderate. »
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