11 gennaio 2008 - 11 gennaio 2018: dieci anni con Midda's Chronicles!

Midda Bontor: donna guerriero per vocazione, mercenaria per professione.
In una realtà dove l'abilità nell'uso di un'arma può segnare la differenza fra la vita e la morte
e dove il valore di una persona si misura sul numero dei propri avversari uccisi,
ella vaga cercando sempre nuove sfide per offrire un senso alla propria esistenza.


Dall'11 gennaio 2008, ogni giorno un nuovo episodio,
un nuovo tassello ad ampliare il mosaico di un sempre più vasto universo fantastico...
... in ogni propria accezione!

Scopri subito le Cronache di Midda!

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E siamo a... QUATTROMILA!

Cioè... tecnicamente saremmo anche a molti di più (4.240) nel considerare anche le tre avventure del ciclo Reimaging Midda e tutti gli speciali. Ma conteggiamo solo i numeri della "serie regolare" e, ciò nonostante, arrivamento all'incredibile traguardo di QUATTROMILA pubblicazioni quotidiane!

Grazie a tutti!

Sean, 18 giugno 2022

domenica 24 agosto 2008

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« E
ccomi, mio caro. Spero di non essermi attardata troppo… »
« Non temere, dolcezza. I giochi sono appena incominciati. »

Il suo nome era lord Visga Veling, ultimo erede di una delle più antiche e prestigiose famiglie nobili di tutta Gorthia, residente da sempre presso la stessa città di Garl’Ohr. Superato ormai il traguardo dei quarant’anni, umiliato dall’onta di non riuscire ad avere un erede, aveva da lungo tempo rifiutato la presenza di una sposa al proprio fianco, di una compagna fissa con cui dividere la propria esistenza, non ritrovando alcun beneficio in una simile scelta laddove nulla li avrebbe mai legati al di fuori di qualche momento di piacere. E per tale ragione egli preferiva ricercare tali momenti con il maggior numero di concubine possibili, gorthesi e non, del resto appoggiato completamente dalla legge del regno che non imponeva né richiedeva alcuna forma di monogamia, subordinando altresì il ruolo femminile a quello maschile. Il suo aspetto, nonostante la giovinezza si fosse ormai allontanata, si proponeva ancora vigoroso, guerriero, con un corpo ancora perfettamente scolpito nei propri muscoli, nelle proprie proporzioni per quanto celato sotto una lunga veste di pelle e sotto un pesante manto di pelliccia, quest’ultimo legato al collo da una grossa catena d’argento. Il suo viso si offriva squadrato, con un naso corto ed un mento largo, due occhi castani dotati di un’estrema, intrinseca vivacità in contrasto con una pelle chiara e corti capelli un tempo castani, ora più sbiaditi, che si conformavano ai lati del viso in due lunghe basette. Sopra il capo, unico e prezioso ornamento, era una coroncina d’oro, composta a riprendere le sembianze di una corona d’alloro, antico simbolo di valore nella cultura gorthese, mentre alle di lui mani ed ai di lui piedi erano strette fasciature l’unica protezione presente: entrambi tali segni erano evidente retaggio d’un passato da combattente che non desiderava fosse dimenticato, che non voleva potesse essere posto in dubbio da alcuno.
La di lui attuale compagna, conosciuta solo pochi giorni prima e rapidamente resa propria, era una splendida giovane donna straniera, come la di lei scura pelle sottolineava in maniera chiara ed inconfondibile: presentatasi con il nome di Cila Gane ella era giunta in città al seguito del proprio fratellastro, un mercante kofreyota, lasciando ben presto il proprio ruolo accanto al parente in nel cedere alle lusinghe ed alle offerte concesse a lei da lord Visga. Lunghi capelli castani, raccolti in un’alta coda, circondavano un viso delicato, incantevole, leggermente ovale, dove due profondi occhi ugualmente castani e carnose labbra rosso sangue si ponevano attorno ad un naso sottile, elegante, aggraziato. Un’ampia scollatura, nella di lei veste violacea scendeva fino alle rotondità di due seni non eccessivi ma sodi ed assolutamente ricchi di eleganza, sopra i quali si adagiava un prezioso girocollo in diamanti ad attirare ancor di più, se necessario, lo sguardo verso tale desiderabile e desiderato punto d’interesse. Nella forma di un stretto corsetto era la parte superiore dell’abito, legato da molti lacci sul di lei ventre e coprente appena esso e parte delle di lei braccia e spalle, lasciando libera, altresì, la predominanza della schiena: in tal punto, osservandola con cura attraverso la lunga coda di soffici capelli, si poteva trovare la presenza di un meraviglioso tatuaggio sulle di lei scapole, a ritrarre un paio di ali piumate in posizione di riposo. Scendendo più in basso, da fianchi larghi dopo una stretta vita, si lasciava ricadere una lunga gonna completamente aperta nella propria parte anteriore, per mostrare lunghe e tornite gambe, color della terra, e lasciar intuire la presenza di un delicato perizoma a celarne le parti più intime. Alle estremità inferiori di tale figura si proponevano, infine, due sandali del medesimo colore violaceo dell’abito, che risalivano fino alle di lei ginocchia in un intreccio sensuale ed invitante per uno sguardo maschile, che mai si sarebbe stancato di posarsi su tale, meravigliosa, presenza.

« Ma davvero sta combattendo Midda Bontor? » domandò la donna, accomodandosi accanto al proprio compagno e portando, in ciò, le lunghe gambe ad accavallarsi con grazia « La famosa mercenaria del sud di cui tanto si parla? »
« Ammetto che anche io avevo dei dubbi all’inizio… » sorrise l’uomo, voltandosi per un istante verso di ella, nel portare in tal gesto la propria mano destra ad appoggiarsi sulla di lei coscia destra, superiore alla sinistra in quella postura « Ma dopo aver visto di cosa è capace, sono convinto sia proprio lei. »

Molti livelli sotto alla posizione in cui risiedeva la coppia, nella tribuna d’onore riservata alle personalità più importanti del regno, la donna guerriero in questione stava estraendo la propria spada grondante di sangue dal corpo del suo sesto avversario, per essere libera di gettarsi in corsa verso un nuovo gruppo di fanti, ormai davanti ad ella simili ad agnelli indifesi, a carne da macello più che ad un’elite scelta quali inizialmente dovevano apparire nei desideri degli organizzatori di quello spettacolo.

« E’ davvero così brava? » chiese ancora Cila, mostrandosi interessata ai giochi ed appoggiando le proprie mani sul braccio del compagno per accarezzarlo con dolcezza « Da quanto si dice dovrebbe essere più simile ad una figura mitologica che ad una donna comune… »
« Di certo non è una donna comune. » rispose egli, tornando ad osservare l’azione nell’Arena « La nostra fanteria pesante è rinomata in tutto il continente eppure ella si sta dimostrando in grado di abbatterli uno dopo l’altro, senza fatica, forse senza neanche un reale impegno, quasi fossero fantocci da esercitazione più che guerrieri scelti. »
« Oh… » offrì stupore la donna, portando anch’ella la propria attenzione all’evoluzione di quello spettacolo circense.
« Osserva i di lei movimenti. » indicò l’uomo, levando la propria mano libera ad indicare il combattimento in corso « Più che ad un guerriero, ella appare simile ad un’odalisca impegnata in una danza d’amore, di seduzione: scivola elegante fra i propri avversari, accarezzandoli con la lama della propria spada, imponendo loro la più dolce morte che mai avrebbero potuto desiderare. »
« Dovrei sentirmi gelosa? » lo stuzzicò a quel punto la donna, spingendosi con le proprie labbra ad accarezzare il lobo del di lui orecchio a lei rivolto « Sembra che parli di lei come della tua prossima conquista… »
« No… non temere. » scosse il capo egli, voltandosi a baciare le labbra così offertegli in un gesto fuggevole « Ci tengo alla mia vita e quella donna sarebbe capace di strapparmela con una sensualità tale, con un erotismo intrinseco così forte per i quali la ringrazierei invece di maledirla… »

Il confronto fra Cila e Midda appariva invero difficile, assolutamente impari: la prima, infatti, incarnava femminilità allo stato più puro, mostrando la propria assoluta beltà in ogni singola proporzione del di lei corpo, in ogni più minimo dettaglio, traspirando sensualità ad ogni proprio gesto, ammaliando con il proprio semplice respiro, il proprio portamento chiunque le si accostasse; la seconda, al contrario, proponeva un corpo indubbiamente femminile, come le proporzioni anche troppo abbondanti dei di lei seni, dei di lei fianchi non mancavano di ricordare, ma diverso dalla controparte, con muscoli più evidenti, più guizzanti sotto una pelle che non celava tanti piccoli segni di troppe avventure, con un viso più severo, più marziale, reso quasi sgradevole, in effetti, dallo sfregio che lo attraversava, dilaniandolo visivamente. Ma nonostante tutto questo, nonostante la bellezza pura di Cila, Midda si riservava un erotismo più unico che raro, espresso come giustamente descritto da lord Visga, anche nei gesti più letali, più mostruosi come quelli di un’uccisione a sangue freddo, laddove alcuna emozione riusciva a trasparire sul di lei viso, dai di lei occhi di ghiaccio.

« E’ una chimera… » soggiunse l’uomo, continuando ad osservarla in azione, falciare uno dopo l’altro i propri avversari.
« Come? » replicò la donna, non avendo ben inteso l’ultima frase nel caos che li circondava, nelle grida assordanti di tutti gli spettatori dell’Arena.
« E’ una chimera. » ripeté egli, con convinzione « Appare così seducente, così magnifica, in grado di soddisfare ogni più recondito desiderio che l’umana mente potrebbe mai concepire… ma solo in superficie, solo in apparenza, rivelandosi altresì mortalmente pericolosa, assolutamente letale. Un uomo potrebbe dannarsi nel desiderio di giungere a lei e lì arrivato si ritroverebbe ugualmente condannato ad una tremenda fine… come con una chimera. »

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"dovrebbe sembrerebbe" ? di seguito proprio? Lo trovi ad altezza tra Web directory e riconoscimenti.

E non è l'unica volta su questo post dove ci sia un refuso del genere... inusuale da parte tua...
;)

Sean MacMalcom ha detto...

Non sono stati due giorni piacevoli e la revisione dell'episodio purtroppo ne ha risentito di conseguenza.
Del resto gli errori capitano a tutti, no? :)

Corretto.

Anonimo ha detto...

Mi spiace per il periodo, comunque, di fatti era inusuale, cosi te gli segnalavo ;)

'iao

Sean MacMalcom ha detto...

Don't worry. :)
Non me la sono mica presa! Anzi... le tue segnalazioni, sempre legittime, mi fanno giusto piacere. :)
Grazie e scusa se ti è parso che non avessi gradito il tuo intervento!