« Eccomi, mio caro. Spero di non essermi attardata troppo… »
« Non temere, dolcezza. I giochi sono appena incominciati. »


« Ma davvero sta combattendo Midda Bontor? » domandò la donna, accomodandosi accanto al proprio compagno e portando, in ciò, le lunghe gambe ad accavallarsi con grazia « La famosa mercenaria del sud di cui tanto si parla? »
« Ammetto che anche io avevo dei dubbi all’inizio… » sorrise l’uomo, voltandosi per un istante verso di ella, nel portare in tal gesto la propria mano destra ad appoggiarsi sulla di lei coscia destra, superiore alla sinistra in quella postura « Ma dopo aver visto di cosa è capace, sono convinto sia proprio lei. »
Molti livelli sotto alla posizione in cui risiedeva la coppia, nella tribuna d’onore riservata alle personalità più importanti del regno, la donna guerriero in questione stava estraendo la propria spada grondante di sangue dal corpo del suo sesto avversario, per essere libera di gettarsi in corsa verso un nuovo gruppo di fanti, ormai davanti ad ella simili ad agnelli indifesi, a carne da macello più che ad un’elite scelta quali inizialmente dovevano apparire nei desideri degli organizzatori di quello spettacolo.
« E’ davvero così brava? » chiese ancora Cila, mostrandosi interessata ai giochi ed appoggiando le proprie mani sul braccio del compagno per accarezzarlo con dolcezza « Da quanto si dice dovrebbe essere più simile ad una figura mitologica che ad una donna comune… »
« Di certo non è una donna comune. » rispose egli, tornando ad osservare l’azione nell’Arena « La nostra fanteria pesante è rinomata in tutto il continente eppure ella si sta dimostrando in grado di abbatterli uno dopo l’altro, senza fatica, forse senza neanche un reale impegno, quasi fossero fantocci da esercitazione più che guerrieri scelti. »
« Oh… » offrì stupore la donna, portando anch’ella la propria attenzione all’evoluzione di quello spettacolo circense.
« Osserva i di lei movimenti. » indicò l’uomo, levando la propria mano libera ad indicare il combattimento in corso « Più che ad un guerriero, ella appare simile ad un’odalisca impegnata in una danza d’amore, di seduzione: scivola elegante fra i propri avversari, accarezzandoli con la lama della propria spada, imponendo loro la più dolce morte che mai avrebbero potuto desiderare. »
« Dovrei sentirmi gelosa? » lo stuzzicò a quel punto la donna, spingendosi con le proprie labbra ad accarezzare il lobo del di lui orecchio a lei rivolto « Sembra che parli di lei come della tua prossima conquista… »
« No… non temere. » scosse il capo egli, voltandosi a baciare le labbra così offertegli in un gesto fuggevole « Ci tengo alla mia vita e quella donna sarebbe capace di strapparmela con una sensualità tale, con un erotismo intrinseco così forte per i quali la ringrazierei invece di maledirla… »
Il confronto fra Cila e Midda appariva invero difficile, assolutamente impari: la prima, infatti, incarnava femminilità allo stato più puro, mostrando la propria assoluta beltà in ogni singola proporzione del di lei corpo, in ogni più minimo dettaglio, traspirando sensualità ad ogni proprio gesto, ammaliando con il proprio semplice respiro, il proprio portamento chiunque le si accostasse; la seconda, al contrario, proponeva un corpo indubbiamente femminile, come le proporzioni anche troppo abbondanti dei di lei seni, dei di lei fianchi non mancavano di ricordare, ma diverso dalla controparte, con muscoli più evidenti, più guizzanti sotto una pelle che non celava tanti piccoli segni di troppe avventure, con un viso più severo, più marziale, reso quasi sgradevole, in effetti, dallo sfregio che lo attraversava, dilaniandolo visivamente. Ma nonostante tutto questo, nonostante la bellezza pura di Cila, Midda si riservava un erotismo più unico che raro, espresso come giustamente descritto da lord Visga, anche nei gesti più letali, più mostruosi come quelli di un’uccisione a sangue freddo, laddove alcuna emozione riusciva a trasparire sul di lei viso, dai di lei occhi di ghiaccio.
« E’ una chimera… » soggiunse l’uomo, continuando ad osservarla in azione, falciare uno dopo l’altro i propri avversari.
« Come? » replicò la donna, non avendo ben inteso l’ultima frase nel caos che li circondava, nelle grida assordanti di tutti gli spettatori dell’Arena.
« E’ una chimera. » ripeté egli, con convinzione « Appare così seducente, così magnifica, in grado di soddisfare ogni più recondito desiderio che l’umana mente potrebbe mai concepire… ma solo in superficie, solo in apparenza, rivelandosi altresì mortalmente pericolosa, assolutamente letale. Un uomo potrebbe dannarsi nel desiderio di giungere a lei e lì arrivato si ritroverebbe ugualmente condannato ad una tremenda fine… come con una chimera. »
4 commenti:
"dovrebbe sembrerebbe" ? di seguito proprio? Lo trovi ad altezza tra Web directory e riconoscimenti.
E non è l'unica volta su questo post dove ci sia un refuso del genere... inusuale da parte tua...
;)
Non sono stati due giorni piacevoli e la revisione dell'episodio purtroppo ne ha risentito di conseguenza.
Del resto gli errori capitano a tutti, no? :)
Corretto.
Mi spiace per il periodo, comunque, di fatti era inusuale, cosi te gli segnalavo ;)
'iao
Don't worry. :)
Non me la sono mica presa! Anzi... le tue segnalazioni, sempre legittime, mi fanno giusto piacere. :)
Grazie e scusa se ti è parso che non avessi gradito il tuo intervento!
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